Ripreso da GdP
di cultura del Gambarogno in un libro?
Sabato 13 novembre a Vira, alla presenza di un folto pubblico, è
stato presentato il libro “Gambarogno.
Testimonianze delle attività promosse dal Circolo di cultura
del Gambarogno dal dopoguerra ai nostri giorni”, a cura di Serse
Forni, Diego Invernizzi e Edgardo Ratti, Fontana edizioni, Lugano
2010. L’invito alla presentazione nonché i testi dei tre curatori
pubblicati nelle prime pagine del volume sottolineano come esso
narri la «storia del Circolo di cultura, l’ente che ha fatto da padrino,
nel dopoguerra, a gran parte delle manifestazioni artistiche e
culturali della ragione». Purtroppo, e dispiace dirlo anche perché
è un’occasione mancata, il libro non fa la storia del Circolo di cultura
del Gambarogno e neppure dedica sufficiente attenzione alle
numerosi attività considerate non “artistiche” promosse dal Circolo.
I tre curatori hanno scelto di concentrarsi quasi esclusivamente
sulle importanti “mostre di scultura all’aperto” che si sono felicemente
succedute nel tempo e alle quali hanno dedicato 128 delle
139 pagine di cui si compone l’elegante volume. Scelta affatto legittima,
con anche una sua giustificazione, e proprio per questo
non doveva essere nascosta in quel che sembra essere un cavallo
di Troia chiamato Circolo di cultura del Gambarogno. Di ciò se ne
sono accorti, tra coloro che sono stati chiamati ad animare la mattinata,
Olga Cippà, già sindaca di Vira Gambarogno, il relatore principale,
cui è stato affidato il compito di presentare l’opera, Dalmazio
Ambrosioni e Remo Clerici, presidente di Gambarogno Turismo.
Olga Cippà ha sottolineato il lavoro importante dei presidenti,
dei segretari e dei membri di comitato
del Circolo rivierasco che si sono succeduti nel tempo e che
hanno promosso anche altre manifestazioni di rilievo, non di pittura
né scultura, come (per citare quelle di maggior interesse) il
Festival di musica organistica (cui il libro in esame dedica una sola
pagina scritta), il Premio di fotografia (1 pagina) e la mostra Riflessioni
sul territorio del Gambarogno,
documenti, analisi e progetti (San Nazzaro Casa comunale,
Lugano-Trevano STS, 1981/1982), accompagnata da un importante
catalogo, che raccoglie i frutti di una riflessione portata avanti per
due anni da dodici studenti in architettura
del Politecnico di Zurigo, diretti dalla professoressa arch.
Flora Ruchat-Roncati e dai suoi assistenti, e a cui il volume riserva
da una foto di un articolare del progetto per il delta di Gerra che, in quanto tale, risulta
insignificante rispetto ai problemi più generali affrontati
dalla ricerca. Dalmazio Ambrosioni ha opportunamente messo
l’accento sul primo premio “Poesia Gambarogno-Lago Maggiore”
del 1962, che laureò la giovane Alda Merini con il suo libro “Tu sei
Pietro”, pubblicato a Milano da Vanni Scheiwiller (cui si riservano
9 righe più tre foto). Remo Clerici ha reso un giusto omaggio al
compianto prof. Roberto Gasparoli.
Il quale, eletto 1980 alla presidenza di un Circolo ormai agonizzante,
ha saputo ridargli nuova vita, valorizzando le competenze
degli amici che con lui condividevano la responsabilità della
guida del Circolo. L’allora comitato, partendo proprio dalle riflessioni
sul territorio di cui abbiamo detto, ha dialogato intelligentemente
con i responsabili del Pianoregolatore regionale che in
quegli anni stava nascendo, obbligando le autorità politiche a considerare
il Gambarogno come un solo comune. A Gasparoli, che è
stato presidente per oltre un ventennio fino alla sua morte, nel
2003, colpevolmente il libro riserva poche righe, a dimostrazione
che la scelta di coloro che l’hanno prima pensato e poi scritto è
stata un’altra, senz’altro legittima, ma che rappresenta soltanto un
settore ben individuabile, certamente non identificabile con la
storia del Circolo di cultura del Gambarogno, che è tutt’altra impresa.
ORLANDO PAMPURI, AURELIO SARGENTI
PS. Lo pubblichiamo prendendolo dal GdP .
Perche' mai nessuno commenta o prende posizione su questo articolo ????
RispondiEliminaD'altronde rispecchia la verita'!!!
Paura,timore, quieto vivere ?????
dai il buon esempio comincia tu ,ma con tanto di firma
RispondiEliminaLa colpa fu`
RispondiEliminaChiaro che chi ha scritto l' articolo apparso su il CdT E GdP hanno le loro ragioni e fin qui niente da dire.
Ma vorrei dire chi ha pagato la bolletta come Comune o Ente turistico dove stavano, come mai non si sono fatti dare una bozza ?
E se l' hanno chiesta e non ricevuta perche non hanno sospeso i pagamenti fino a bozza ricevuta.
Ci risulta che un signore di nostra conoscenza ha rifiutato di dare dei soldi se non gli avessero dato la bozza del libro, e così é stato
Dunque perché gli altri non hanno fatto altrettanto?
Se cosi avrebbero fatto ora non saremo qui a disquisire sull' operato dei tre autori del libro, in quanto se a pagarlo fosse toccato a loro, col cavolo che il libro usciva.
E allora qualcuno che grida ora allo scandalo sarebbe felice di non vedere celebrato, purtroppo anche con il loro e nostri soldi, un libro scritto in un modo non voluto.
Dunque bene la tirata di orecchie agli autori,ma un biasimo a chi ha deciso di comperare a occhi chiusi va pure tenuto nel giusto conto.
PS.Scusate se non abbiamo preso un professore per scrivere l' articolo speriamo che si capisca ugualmente quello che vogliamo dirvi.
Ciao Pep saludom el Togn