Alpe di Neggia, un’opposizione alla nuova stradina sterrata
In Gambarogno s’attende il parere del Cantone per i permessi di costruzione dell’opera già realizzata
S.F.Ha suscitato diverse perplessità la pista sterrata, lunga circa 150 metri, che è stata realizzata negli scorsi mesi all’Alpe di Neggia, la stazione invernale del Gambarogno. I dubbi sono sorti non tanto attorno all’intervento, quanto per l’iter burocratico che ha seguito. Infatti, la richiesta di licenza edilizia è stata inoltrata a lavori conclusi: la pubblicazione (sul foglio ufficiale) si è aperta lo scorso 22 dicembre e si è chiusa il 5 gennaio. A quanto ci risulta, contro la concessione dei permessi un privato ha inoltrato opposizione. L’incarto è attualmente ai competenti uffici cantonali che esamineranno la richiesta per la pista sterrata fuori zona edificabile.
Per cercare di capire cos’è successo, ci siamo rivolti a Gianfranco Sciarini, responsabile della società cooperativa Sciovie del Gambarogno, Alpe di Neggia; società che ha firmato la richiesta di licenza come istante: « Prima di tutto vorrei precisare che si tratta di un passaggio lungo poco meno di 150 metri – afferma Sciarini –. Per realizzarlo abbiamo speso quattromila franchi e non sono stati tagliati alberi ». Perciò non c’è stato un disboscamento? « Esatto. Il tracciato riprende quello della vecchia pista da sci, creata a metà degli anni Sessanta. Una decina d’anni dopo lo sci-lift, che non era più conforme, è stato smantellato ». A cosa serve la nuova stradina? « È presto detto: per raggiungere le attuali piste di sci il ‘gatto delle nevi’ percorreva un tratto di strada asfaltata. Dopo il rinnovo della pavimentazione ci è stato chiesto di evitare questo passaggio e abbiamo dovuto cercare un’alternativa. Così, per garantire la sicurezza a chi guida il veicolo verso le piste innevate, abbiamo spianato il percorso della vecchia pista da sci. Non pensavamo davvero di sollevare un vespaio ».
Invece si sono levate voci di protesta, soprattutto legate alla procedura. « Ammetto che avremmo dovuto chiedere la licenza edilizia prima dei lavori – conclude l’intervistato –. Invece ci siamo limitati ad accordi verbali con i diversi enti. Voglio comunque porre l’accento sul fatto che l’intero sedime sarà rinverdito e quindi non resterà sterrato. Inoltre, la stradina in futuro potrà servire per la manutenzione del bosco a lato ». Il terreno è del Patriziato di Piazzogna: « Abbiamo avuto l’obbligo giuridico di firmare la domanda di costruzione in qualità di proprietario del fondo – specifica il presidente Paride Buetti –. Dal canto nostro ci rimettiamo al giudizio delle autorità competenti che valuteranno l’incarto e determineranno se l’intervento è autorizzabile o meno. A nome del Patriziato voglio ribadire il sostegno a chi lavora per far funzionare gli impianti invernali all’Alpe di Neggia, dove molti bambini del Gambarogno si cimentano con gli sport sulla neve: al corso natalizio del locale Sci club gli iscritti erano oltre cento ». Da la Regione
Per cercare di capire cos’è successo, ci siamo rivolti a Gianfranco Sciarini, responsabile della società cooperativa Sciovie del Gambarogno, Alpe di Neggia; società che ha firmato la richiesta di licenza come istante: « Prima di tutto vorrei precisare che si tratta di un passaggio lungo poco meno di 150 metri – afferma Sciarini –. Per realizzarlo abbiamo speso quattromila franchi e non sono stati tagliati alberi ». Perciò non c’è stato un disboscamento? « Esatto. Il tracciato riprende quello della vecchia pista da sci, creata a metà degli anni Sessanta. Una decina d’anni dopo lo sci-lift, che non era più conforme, è stato smantellato ». A cosa serve la nuova stradina? « È presto detto: per raggiungere le attuali piste di sci il ‘gatto delle nevi’ percorreva un tratto di strada asfaltata. Dopo il rinnovo della pavimentazione ci è stato chiesto di evitare questo passaggio e abbiamo dovuto cercare un’alternativa. Così, per garantire la sicurezza a chi guida il veicolo verso le piste innevate, abbiamo spianato il percorso della vecchia pista da sci. Non pensavamo davvero di sollevare un vespaio ».
Invece si sono levate voci di protesta, soprattutto legate alla procedura. « Ammetto che avremmo dovuto chiedere la licenza edilizia prima dei lavori – conclude l’intervistato –. Invece ci siamo limitati ad accordi verbali con i diversi enti. Voglio comunque porre l’accento sul fatto che l’intero sedime sarà rinverdito e quindi non resterà sterrato. Inoltre, la stradina in futuro potrà servire per la manutenzione del bosco a lato ». Il terreno è del Patriziato di Piazzogna: « Abbiamo avuto l’obbligo giuridico di firmare la domanda di costruzione in qualità di proprietario del fondo – specifica il presidente Paride Buetti –. Dal canto nostro ci rimettiamo al giudizio delle autorità competenti che valuteranno l’incarto e determineranno se l’intervento è autorizzabile o meno. A nome del Patriziato voglio ribadire il sostegno a chi lavora per far funzionare gli impianti invernali all’Alpe di Neggia, dove molti bambini del Gambarogno si cimentano con gli sport sulla neve: al corso natalizio del locale Sci club gli iscritti erano oltre cento ». Da la Regione
Questo no fa con quello.
RispondiEliminaTutti si complimentano con chi lavora per i bambini al corso e ci mancherebbe.
Ma tutto ciò non autorizza nessuna a costruire fuori zona e senza permessi in special modo se la persona in questione dovrebbe essere da esempio per gli altri
Quanta bügada par naot!!Anche in al Tamaro hanno costruito una strada per costruire la stazione in cima e poi l'hanno rinverdita e la "strada" è sparita.
RispondiEliminaAttenzione si sta cercando di insabbiare il tutto, in tanto c'é chi sapeva e tutto e taceva.
RispondiEliminaSarebbe un inizio e continuarla fino al ritrovo di S.Anna e Alpe di Cedullo.
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