“Ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e da 50 anni fosse lì e non avesse alcuna prospettiva di poter dare ai propri figli un avvenire sarebbe un terrorista”. GIUGLIO ANDREOTTI

giovedì 26 maggio 2011

A margine delle foto apparse su facebook

Sempre più spesso oggi, grazie anche al fatto che le nuove tecnologie sono alla portata di tutti e di facile utilizzo,
troviamo in rete nostre foto o dei nostri figli senza che non ne sapessimo nulla.

Se veniamo fotografati come soggetti di passaggio e non come oggetto principale della foto, allora non si può obiettare nulla,

ma nei casi in cui siamo i principali soggetti e queste foto vengono pubblicate foto senza l’esplicito consenso, allora si violano, oltre che il buon senso del vivere i comune, diverse normative federali sulla protezione della privacy. (Vedesi recente sentenza inerente StreetView di Google Svizzera)

Trovare pubblicato su Facebook le foto dei propri figli che frequentano le scuole dell’infanzia è stato deludente ma anche molto irritante.
Sia prima di fare delle foto che al momento della pubblicazione in rete si dovrebbe davvero riflettere.
Una foto pubblicata in non è mai protetta, può fare il giro del mondo, e non vi sono protezioni che tengano.

La cosa più noiosa è che coloro che pubblicano queste foto, come tante altre dei loro figli o di altri bambini anche in momenti intimi famigliari non si rendono bene conto di ciò stanno facendo.
A parte il fatto che rendono pubblico al mondo intero momenti che forse dovrebbero rimanere nella sfera privata, ma alimentano pure un giro di malintenzionati che di certo non aspetta altro che allocchi che pubblicano queste foto…

Bambine in gonnellina che vanno a scuola, maschietti nudi nelle piscine, la prima pipi nel vasetto, ecc..

Care signore e signori prima di fare delle foto e prima di pubblicarle fate delle riflessioni.
Una volta fatto il click avete condiviso con il mondo intero e non solo con chi pensate voi.
Inoltre ricordo, come detto in entrata, nessuno può pubblicare delle foto di terzi senza l’esplicito consenso.

Trovare in facebook foto di bambini che vanno alla scuola dell’infanzia nel Gambarogno mi ha stupito molto.

Genitori responsabili, arrabbiatevi pure voi e tirate le orecchie a questi fotografi un po’ ignorantelli.
Un lettore molto attento ai problemi dell'infanzia

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