Iniziative coraggiose e molto impegno sono alla base del successo dell’Ente turistico del Gambarogno, i cui soci si sono riuniti in assemblea martedì sera a Sant’Abbondio per l’esame del consuntivo 2010 e hanno animato il dibattito in modo costruttivo. Sull’andamento positivo della scorsa stagione abbiamo già riferito ampiamente (vedi laRegione-Ticino di martedì) per cui evitiamo di ripeterci, lasciando spazio a qualche spunto interessante che ha animato il dibattito, agganciandoci a un’affermazione di Remo Clerici, presidente del Consiglio di amministrazione:
« ... il nostro territorio, la nostra storia e le nostre tradizioni sono la nostra ricchezza, che racchiude un’infinità di piccole e grandi attrazioni che ci rendono unici ». È tutto vero (anche se qualche “macchia edilizia” è spuntata sul territorio) per cui è doveroso rendere omaggio alla sensibilità di chi s’impegna per dare risalto alla ricchezza paesaggistica della regione e per rilanciare iniziative fresche, apprezzate da indigeni e vacanzieri. Tra le “piccole e grandi attrazioni” citate dal presidente, due in particolare hanno tenuto banco: dapprima il collocamento definitivo di una decina di pannelli della Via Crucis originariamente posati nelle cappelle lungo il sentiero che porta all’Oratorio del Lauro a monte di Sant’Abbondio (realizzati una trentina d’anni fa e restaurati lo scorso anno dopo essere stati rovinati dai vandali) di pregevole valore artistico, poi sostituiti da altri su iniziativa del Circolo di cultura. Si voleva tenerli in loco, ma è mancato il consenso da parte del Consiglio parrocchiale, per cui verranno trasferiti (quasi certamente) a Magadino.
« ... il nostro territorio, la nostra storia e le nostre tradizioni sono la nostra ricchezza, che racchiude un’infinità di piccole e grandi attrazioni che ci rendono unici ». È tutto vero (anche se qualche “macchia edilizia” è spuntata sul territorio) per cui è doveroso rendere omaggio alla sensibilità di chi s’impegna per dare risalto alla ricchezza paesaggistica della regione e per rilanciare iniziative fresche, apprezzate da indigeni e vacanzieri. Tra le “piccole e grandi attrazioni” citate dal presidente, due in particolare hanno tenuto banco: dapprima il collocamento definitivo di una decina di pannelli della Via Crucis originariamente posati nelle cappelle lungo il sentiero che porta all’Oratorio del Lauro a monte di Sant’Abbondio (realizzati una trentina d’anni fa e restaurati lo scorso anno dopo essere stati rovinati dai vandali) di pregevole valore artistico, poi sostituiti da altri su iniziativa del Circolo di cultura. Si voleva tenerli in loco, ma è mancato il consenso da parte del Consiglio parrocchiale, per cui verranno trasferiti (quasi certamente) a Magadino.
Rilancio del Parco
L’altro argomento (sul tappeto da diversi anni) concerneva il Parco botanico di Vairano. Anche qui note positive. Un comitato rinnovato formato da persone di spicco (tra cui un’ex membro dell’esecutivo cantonale) è pronto a rilanciare la Fondazione – dopo parecchi tentennamenti – con un grande sospiro da parte della famiglia Eisenhut, proprietaria del parco. E per rilancio s’intende: completamento delle strutture e ritocchi organizzativi necessari per rendere più agevole l’afflusso di visitatori che quest’anno superano già le 40 mila unità. Altri interventi, concernenti le numerose manifestazioni ricreative e culturali estive (su tutte spicca “Gambarogno in festa” in programma a Vira il 5-6 agosto) hanno tenuto desta l’attenzione dei numerosi presenti. Particolarmente apprezzato l’intervento conclusivo di Charles Barras, vice direttore di Ticino Turismo, il quale ha elogiato il gran lavoro svolo dall’ente gambarognese: « Il vostro dinamismo – ha detto – non trova riscontro altrove. Ciò è facilitato dal fatto che il perimetro d’azione dell’Et non varca i confini del comune, quindi gli obiettivi mirati sono facilmente condivisibili. Il vostro entusiasmo e la vostra creatività fanno il resto ».
Un rinfresco ha messo i sigilli a un’assemblea caratterizzata da giustificato ottimismo.
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