“Ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e da 50 anni fosse lì e non avesse alcuna prospettiva di poter dare ai propri figli un avvenire sarebbe un terrorista”. GIUGLIO ANDREOTTI

venerdì 22 luglio 2011

Ristorni dei frontalieri: "Non luogo a procedere"

La decisione del Consiglio di Stato di bloccare il 50% dei ristorni dei frontalieri è valida. Alberto Di Stefano ricorrerà

Non luogo a procedere nei confronti dei consiglieri di Stato ticinesi Marco Borradori (Lega), Norman Gobbi (Lega) e Paolo Beltraminelli (PPD) che avevano deciso di congelare la metà dei ristorni derivanti dalle imposte alla fonte destinati alle autorità italiane.

Fiorenza Bergomi dunque ha chiuso il caso in pochi giorni. La procuratrice pubblica era incaricata di verificare eventuali estremi di rilevanza penale dopo la segnalazione al Ministero da parte di un privato cittadino, Alberto Di Stefano (per saperne di più vedi in allegato la lettera di motivazioni scritta da Di Stefano a Fiorenza Bergomi, ndr). Ma Di Stefano non si ferma. E promette di ricorrere alla camera dei ricorsi penali. E se andrà male anche al Tribunale federale.

La decisione presa a maggioranza da parte del Consiglio di Stato ticinese è comunque valida e non costituisce abuso di autorità, come d'altronde aveva ravvisato martedì il consigliere di Stato Norman Gobbi rispondendo ad un'intervista dell'ATS.

Il Ministero Pubblico: nessun "elemento di rilevanza penale"
"Il Ministero Pubblico - si legge nella nota stampa diramata in mattinata - comunica che, a seguito di una segnalazione di un privato cittadino (pervenuta il 13 luglio all'autorità cantonale dal Ministero Pubblico della Confederazione) per l'ipotesi di reato di abuso di autorità asseritamente commessa da tre Consiglieri di Stato nel contesto della decisione di congelare la metà dei ristorni derivanti dalle imposte alla fonte destinati alle autorità italiane, con decisione di data 21 luglio ha decretato il non luogo a procedere dal profilo penale, non essendo adempiuti gli elementi costitutivi del reato ipotizzato".

E infine: "Ne consegue che, dall'esame esperito dal Ministero Pubblico, non è stato ravvisato alcun elemento suscettibile di essere ritenuto di rilevanza penale a carico dei tre membri dell'Esecutivo cantonale. L'incarto è stato trattato dal Procuratore Pubblico Fiorenza Bergomi".



(ticinonews)

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