La festa di fine scuola in aeroporto non decolla
GAMBAROGNO. Polemiche
“post fusione”: mamme stizzite per la cerimonia di
chiusura delle scuole.
C’è un po’ di malumore attorno
alla cerimonia di chiusura delle scuole del nuovo Comune di
Gambarogno. Almeno stando alla lettera divulgata sul web da
alcune mamme, stizzite di fronte alla prospettiva di radunare i
310 allievi della zona all’aeroporto di Magadino. Nel testo si
contesta il fatto di non dare più
autonomia alle realtà locali, di
volere centralizzare tutto.
L’appuntamento, che chiude l’anno scolastico, è destinato a tutti gli allievi dei quattro
ex istituti scolastici del Gambarogno (età compresa tra i 3 e gli
11 anni) e ai loro famigliari.
Secondo alcuni è la prova di
come l’aggregazione sia dannosa per le usanze locali.
Le mamme “ribelli” rivendicano così la possibilità che ogni sede
scolastica organizzi la propria cerimonia autonomamente.
Mauro Ponti, direttore delle scuole del nuovo comune di
Gambarogno, cerca di fare chiarezza su una discussione
che in passato, seppure in
tono minore, era stata lanciata anche in altre località del Ticino coinvolte in una aggregazione. «Ho l’impressione che
chi solleva queste polemiche
sia ancora legato alla delusione per l’avvenuta fusione. Che
ci sia un nuovo Comune è un
dato di fatto, ma questo non significa che si vogliano eliminare le usanze locali. Infatti
ogni singola sede ha la possibilità di fare una propria piccola cerimonia di chiusura. E
questo vale anche per molte
altre occasioni». Per Ponti
l’evento all’aeroporto ha un
senso più ampio. «È un messaggio di unione che vogliamo
fare passare anche nei confronti dei bambini. Lo abbiamo già fatto lo scorso anno e la
stragrande maggioranza dei
genitori ha apprezzato. Se c’è
ancora qualcuno che è contrario, io sono disponibilissimo a
parlarne». MGP
Si esagera i bambini non sono militari
RispondiEliminaCon la premessa di non potermi identificare come padre di famiglia,ma bensì unicamente come allievo di un'era passata,poco può contare il mio parere.
RispondiEliminaLe opinioni espresse dalla mamma "portavoce" non le trovo del tutto fuori luogo, un contenuto pertinente, giustificata attenzione al giovane ed valore del territorio.
Solo un piccolo "neo", che difficilmente riesco a comprendere, ossia l'anonimato....
Da quanto evinco siete molte,e siete consapevolmente il motore trascinante delle prossime generazioni, un motivo fortemente valido per uscire dalla vostra "omertà" e di esprimervi individualmente o in collettivo.
Ma quali paure o problemi potete avere nell'esprimervi apertamente ? ...
Ma Uella..è dei vostri figli che si parla !!
Marcare assenza alla festa non è certamente la soluzione ideale, sono solo scintille che innescano ulteriori malumori ed ulteriori discussioni,.. penso .
Condivido il vostro interesse di voler mantenere un pochino "la chiesa in mezzo al paese", ossia giovani che la festa "la giocano in casa".
Qualcuno scrive che la vostra opinione derivi dall' aggregazione !!!! e quando mai ...
Quando qui entra in gioco solo è il bene per i propri figli ...,ripeto, cosa c'entra l'aggregazione???
Che poi in altre realtà di comuni aggregati abbiano "concentrato" la festa scolastica, può star bene, ma dove sta scritto che questa è un'imposizione da applicare ovunque ?
Mi auguro vivamente che con entrambi le parti possiate trovare la giusta strada nel rispetto dei giovani ,...in fondo rimane la loro festa !
Jens boerlin