venerdì 2 novembre 2012

La Navigazione ‘bacchetta’ Berna .

Dopo i gravi disagi da buzza la Gestione di Arona scrive piccata all’Ufficio federale dei trasporti

Non si è fatta attendere, la reazione della Navigazione Laghi ai disagi puntualmente verificatisi nel bacino svizzero in occasione delle alluvioni di fine settembre. La direzione dell’azienda statale italiana ha infatti scritto, come aveva promesso il suo direttore Massimo Checcucci , all’Ufficio federale dei trasporti per protestare di fronte all’ennesima situazione di parziale inagibilità dello scalo locarnese determinata dallo stazionamento per diversi giorni, proprio in zona Debarcadero, di un impressionante tappeto di legname,
anche di grosso “calibro”, riversato nel Verbano da fiumi e riali. « Confermo – dice Checcucci – che abbiamo reso attento l’ente vigilante, ovverosia l’Ufficio federale dei trasporti a Berna, delle difficoltà che abbiamo dovuto sostenere. Ricordo che fra l’altro era stato inevitabile interrompere il servizio degli aliscafi ». L’auspicio espresso dalla Navigazione Laghi è quello che ad Arona non si stancano di ripetere: che qualcuno in Svizzera, in caso di emergenza, possa intervenire « in modo più efficace e più rapido, perché questa volta veramente gli effetti nefasti delle forti piogge sono durati per troppi giorni ». Ma il problema vero, come Checcucci ben sa, non è tanto nella presunta lentezza dell’intervento per staccare dalla padella la frittata già bruciata, quanto piuttosto nell’abilità del cuoco. E con questo intendiamo quell’attenzione necessaria nella fase di prevenzione che spetta a Comuni, Patriziati e Cantone, incaricati di tenere puliti gli alvei per evitare che questi si carichino di materiale che poi inevitabilmente scivola a valle. Lo aveva sottolineato, ai primi di ottobre, il presidente del Consorzio pulizia Lago Verbano, Gian Franco Perazzi . L’ex municipale di Locarno aveva rilevato il grosso lavoro svolto dai suoi uomini, durante una decina di giorni, per sgomberare in totale circa 12mila tonnellate di legname. Ma aveva puntato il dito contro gli enti pubblici, Cantone in primis, che non osserverebbero con sufficiente scrupolo le regole d’oro della cura dei corsi d’acqua e del territorio in generale: lasciare liberi gli alvei dei fiumi e pulire regolarmente i riali o approntare delle arginature. Perazzi aveva anche rilevato croniche mancanze pianificatorie, in particolare l’assenza nel Piano direttore cantonale di indicazioni circa la realizzazione di un cantiere nautico adeguato, pronto a servire le esigenze degli operatori – come infrastrutture e logistica – nel caso delle frequenti buzze.La regione

4 commenti:


  1. La maggioranza del lago è Italiana con moltissimi valli che entrano in funzione solo quando piove molto trascinando di tutto, è troppo facile dare sempre in ogni occassione la colpa agli Svizzeri.
    Le loro valli sono peggio delle nostre.

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  2. e facile puntare il dito e sparare sentenze,ma la Maggia e il Ticino che portano tanta immondizia e legnami non sono in italia. e per quanto ne capisco di correnti(parlo da ex dipendente di una ditta privata che trasportava ghiaia con le chiatte) non ho mai visto della legna andare controcorrente

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  3. Per cosa poi reclamano quelli di Arona è poco comprensibile.Se almeno smantellassero le carrette che mal galleggiano e che fanno la navetta tra Magadino e locarno, sarebbe anche comprensibile.Ma il natante che fa servizio, riesce elegantemente a galleggiare anche sui tronchi.
    A quando la reazione da parte di Berna per un riesame della gestione della navigazione sullo specchio svizzero?

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  4. La sabbia dei loro fiumi la trasportano contro corrente !

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