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sabato 12 settembre 2015

L’ATTE Gambarogno a Grazzano Visconti


All’alba di giovedì 3 settembre, un’allegra comitiva di 72 persone, con un grande e comodo bus a due piani, partiva da Quartino per la passeggiata di fine estate a Grazzano Visconti, un ridente e tipico villaggio in stile medioevale/rinascimentale in provincia di Piacenza.
Capitanati da Ursula, Roberto e Ivano, i partecipanti alla trasferta hanno potuto viaggiare comodamente, simpatizzando fra di loro, soprattutto
con i nuovi iscritti, neo-pensionati  e freschi di… ATTE, anche di altre sezioni ticinesi.
Giunti alla meta verso le 10.30, ci siamo immersi subito nel villaggio, divisi in due gruppi, con due guide molto preparate che con fare sicuro e ottima dialettica hanno ben raccontato la storia di questo borgo, del suo castello e dei suoi abitanti.
Il castello fu costruito nel 1395, forse su una struttura preesistente, da Giovanni Anguissola per risiedervi con la moglie Beatrice Visconti, sorella di Gian Galeazzo Visconti. Esso ha pianta quadrangolare con torri sui quattro angoli, gli edifici costituiscono tre lati del complesso, il quarto è chiuso da un muraglione merlato; l’ingresso era consentito da un ponte levatoio, di cui rimangono le tracce, sopra il fossato tuttora esistente. Il maniero rimase proprietà della famiglia Anguissola fino al 1870, quando il conte Filippo morì senza lasciare eredi e il castello passò alla moglie Fanny nata Visconti di Modrone, che ne sono gli attuali proprietari, e che lo frequentano durante le vacanze.
Nei primi anni del Novecento Giuseppe Visconti di Modrone, padre del famoso regista Luchino, curò il restauro e ampliò gli annessi del castello costruendo ex novo un piccolo villaggio in stile neo-gotico-rinascimentale. Probabilmente l’unico edificio antico oltre il castello è la chiesetta dedicata a Sant’Anna, cappella privata della famiglia risalente al XVII secolo. Oggi meta turistica, il borgo ospita botteghe artigiane e punti di ristoro e viene animato con rievocazioni storiche e feste in costume.
Il grande parco che circonda il maniero misura circa 150'000 metri quadrati e ospita: la chiesetta, lo studio del Duca, il belvedere che si protende sul rio Grazzano, il labirinto, il giardino all’italiana e diversi esemplari di alberi secolari. Mediante visite guidate organizzate il parco è ora visitabile a pagamento in determinati periodi dell’anno.
Terminata la visita al borgo piacentino, ci siamo trasferiti, con un certo languorino allo stomaco… presso l’Azienda Agricola “La Tosa”, un agriturismo gestito dai fratelli Stefano e Ferruccio Pizzamiglio, che nel 1980, grazie alla loro grande passione per il vino, hanno acquistato dei terreni in collina nella zona di origine materna, piantandovi dei vigneti (19 ettari). Nel 1984 si sono trasferiti da Milano a Vigolzone (PC) e nel 1985 il primo vino prodotto.
La filosofia dei fratelli Pizzamiglio è: lavorare al fine di ottenere la massima concentrazione, complessità, personalità e ricchezza cromatica nell’uva, per traslarle, poi, integre nel vino, e preservare l’essenza e la salubrità del suolo. Nove sono i tipi di vino prodotti, tra bianchi e rossi. Molti del nostro gruppo hanno prenotato ed acquistato bottiglie di questo prezioso e buonissimo nettare piacentino, particolarmente il Gutturnio… Scatole di 4, 6 o 12 bottiglie hanno trovato posto nel portabagagli del bus per essere poi scaricate una volta a destinazione.
Nel ristorante de “La Tosa”, ampio e luminoso, abbiamo potuto finalmente gustare un menu tutto nostrano con ottimo antipasto, due primi, un secondo, dessert, vino e acqua in abbondanza… E alla fine non poteva mancare un buon caffè. I presenti sono poi stati allietati dal nuovo arrivato, Claudio da Locarno, che ha potuto divertire i commensali recitando (e interpretando, da buon attore dilettante…) tre poesie del grande poeta romano Trilussa, una particolarmente gradita dallo scomparso Angelo Frigerio (chiamato “sciur maestro”).
            A gruppi di 10-15 persone, siamo poi passati al piano superiore, per la visita del Museo del vino, con esposti strumenti e attrezzi inerenti il mondo vitivinicolo; video, foto, e un locale-biglioteca con stampati e libri tutti sull’argomento “vino”. Al di fuori dell’edificio, abbiamo anche potuto assistere ad alcune operazioni concernenti la vendemmia in atto, con alcuni operai che facevano la spola dai vigneti alla grande sosta coperta, con casse colme di uva appena raccolta e pronta per la lavorazione.
            Altri di noi hanno potuto passeggiare nella tenuta a fianco di un grazioso laghetto popolato di pesci e da un gruppo di oche bianche, ormai abituate alle visite dei turisti. Mentre alcune donne più intrepide hanno voluto riprovare l’ebbrezza di dondolarsi sull’altalena del parco giochi, tornando per pochi attimi ad essere bambine, alcuni uomini più birichini hanno approfittato dell’occasione per assaggiare qualche fico maturo presi al volo direttamente da una grossa pianta…
            Verso le 16.30 tutti a bordo, controllo dei presenti e partenza verso casa, dove siamo arrivati – ahimè! – con un cielo grigio e pioggia, ma felici e vogliosi di ripetere senz’altro l’esperienza di un’altra gita con l’ATTE!









                        

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