Nuovi ostacoli (ticinesi) per il Porto del Gambarogno
I lavori non inizieranno a settembre. Tre ditte locali hanno infatti ricorso contro l'appalto a imprese italiane
Slitterà, molto probabilmente, l'inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo Porto regionale del Gambarogno, a San Nazzaro.
Il Municipio prevedeva di poter partire a settembre, ma nel frattempo sono giunti tre ricorsi contro l'assegnazione a imprese italiane delle opere principali, per circa 9 milioni di franchi (su una spesa complessiva di 15,5 milioni).
A darne notizia è La Regione, precisando che i tre ricorsi al Tribunale cantonale amministrativo sono stati presentati da altrettante aziende ticinesi.
Il Municipio ha ora tempo fino al 15 settembre per presentare le proprie osservazioni.
La telenovela continua.
RispondiEliminaPrendere il coraggio di abbandonare questo progetto.
I cittadini non lo vogliono.
Lo dici tu...
RispondiEliminaLo dico io e la maggior parte di coloro che non ha ancora perso il senso della realtà.
RispondiEliminaE allora perché non ti firmi?
RispondiEliminaMetti il tuo di nome, leone da tastiera!
EliminaMa anche i pochi fautori a questo sicuro BUCO NELL'ACQUA dovrebbero mettere il suo nome se sono cosi sicuri .......o magari sono impastati ?
RispondiEliminaI fautori non mettono i loro nomi perché sono tre gatti!
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RispondiEliminaFatelo siete ancora in tempo.
Anch'io spero che questo porto non si faccia e che il progetto anneghi nelle teste di quei megalomani che si ostinano a non vedere quali siano le priorità del nostro Comune. m.rosa
RispondiEliminaAbbandonare questo tipo di progetto e realizzare una struttura come quelle che esistono.
RispondiEliminaAutorità politica con la filosofia del salame a fette. Quando saranno investiti 10 milioni chi dirà di no ai successivi crediti?