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venerdì 2 settembre 2016

Decine di ringhiere arrugginite e pericolanti: il Cantone tace

Da TICINONLINE           clicca per immagini


Scoppia la polemica: lungo la litoranea, ma non solo, le barriere sono obsolete e insicure. Il segretario comunale: «Facciamo il possibile per le strade di nostra competenza, ma…»


GAMBAROGNO - Decine di ringhiere arrugginite e pericolanti nel Gambarogno. La carrellata di foto scattate dal responsabile di un noto blog della regione solleva grossi dubbi sulla sicurezza delle barriere situate lungo la litoranea cantonale che costeggia il Verbano,
ma anche su quelle riguardanti i 30 chilometri di strade comunali. Interrogativi che non sono stati fugati dal sopralluogo fatto da Ticinonline sul posto. Il problema, come accennato anche in una recente interrogazione al Governo del deputato socialista Bruno Storni, c’è. Ed è evidente.
Nove frazioni da coprire - Alberto Codiroli, segretario comunale del Comune di Gambarogno, non usa giri di parole per descrivere la realtà dei fatti. «Noi stiamo facendo il possibile per sistemare le cose. Almeno per quanto ci concerne. Vale a dire per le strade comunali che riguardano le 9 frazioni di Gambarogno». 
Eredità scomode - Poi aggiunge: «Dopo la nascita del nuovo Comune, abbiamo ereditato varie situazioni dai Comuni che esistevano in precedenza. Ed è chiaro come qualcuno, negli ultimi anni prima dell’aggregazione, abbia un po’ speculato sulla manutenzione delle barriere. Sapendo che, con la fusione, la patata bollente sarebbe poi passata al nuovo Comune». 
Moderni guardrail - Da Vira a San Nazzaro. Da Gerra a Vairano. Da Magadino alla frazione di Corognola. Le immagini ritraggono ringhiere in uno stato preoccupante. «A mano a mano – spiega Codiroli – queste ringhiere vengono sostituite con moderni guardrail. Strutture che sono anche più sicure. Bisogna considerare che buona parte delle strade che passano attraverso il nostro territorio sono cantonali». 
Priorità alla sicurezza - Tratte dunque di competenza dello Stato. «Noi – ribadisce Codiroli – la nostra parte a facciamo. Evidentemente però il Cantone ha delle priorità e forse le risorse finanziarie sono limitate. Occorre anche distinguere tra l’aspetto estetico e quello della sicurezza. È vero che la nostra è una regione turistica, e che in linea teorica, tutto dovrebbe essere bello da vedere. Però è altrettanto vero che la precedenza va alle barriere giudicate non sicure». 
Silenzio inspiegabile - E allora, per capire meglio i contorni della vicenda abbiamo cercato di contattare l’Ufficio cantonale della manutenzione stradale. Ma è a quel punto che subentra Luca Veronese, portavoce di Claudio Zali, ministro del territorio. «Non rilasciamo dichiarazioni su questo tema», fa sapere. Peccato. Un'occasione persa per fare chiarezza.

3 commenti:

  1. Ma cosa si vogliono interpellare i porta borse , che contano poco o niente .....Sono i nostri politici esponenti della LEGA DEI TICINESI che devono adoperarsi per tentare di fare qualche cosa . Forza svegliamoci.......

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  2. ...gIà ! sempre e solo la lega quando si tratta di "gabole" ....ma i partiti storici dove sono ???? Guam Guam

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  3. ma la lega non si era eretta a salvatore della patria e la risposta ad ogni problema?
    allora bisogna ,visto che il territorio é vostro, togliere la paglia dal culo e non solo fanfarare .

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