Nuvole nerissime in arrivo sul nuovo porto del Gambarogno. Dal tribunale amministrativo cantonale infatti arriva una risposta positiva per i ricorsi inoltrati dalle due ditte ticinesi che si erano opposte all'assegnazione di parte
dei lavori a una ditta italiana.
Ora tutto è da rifare e i tempi potrebbero dilatarsi a dismisura, soprattutto considerando che la ditta di Busto Arsizio farà ricorso al tribunale federale.
Per le autorità del Comune di Gambarogno si prospettano momenti di attesa e
di riflessione. Il porto regionale era già stato al centro di diverse critiche
in passato, in particolare per le modalità con cui era stato gestito il
concorso. L'inizio dei lavori, stando alle autorità comunali, era previsto l'entrata in esercizio primavera del 2016. Poi i ricorsi al tribunale amministrativo cantonale hanno
frenato di nuovo l'operazione. Adesso arriva un nuovo e brusco stop, che
potrebbe mettere veramente in difficoltà i promotori del progetto.A dire il vero il progetto si era gia autoaffondato appena nato,non fosse altro per il posto scelto e la mania di grandezza che i proponenti ..... si sono ostinati a portare avanti.
RispondiEliminaIl comune di gambarogno lo vuole il porto o no se ha commesso degli sbagli vengono alla luce del sole, o i colpevoli che hanno sbagliato.
Che si abbia il coraggio, una volta per tutte, di abbandonare questo progetto nato già morto!
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RispondiEliminaUn risarcimento non deve esserci a una ditta cosi' inaffidabile come ho letto tutte le conseguenze pubblicate sulle voce del gambarogno.
I tribunali hanno fatto quello che i cittadini si aspettavano, magari con un confronto democratico, ma che i politici hanno ostinatamente rifiutato di fare.
RispondiEliminaIl progetto è oramai compromesso . Manca forse ancora il coraggio di prendere di petto la situazione e deciderne lo stop definitivo. C'è ancora da chiedersi con quale supponenza, la ditta che oggi vorrebbe ricorrere, pretenda una delibera, dopo l'affiorare di coinvolgimenti in pratiche di malaffare, poi condannate dai tribunali.
Progetto nato 40 anni fa, e continuamente tenuto in vita a furia di flebo e iniezioni varie. Ora bisogna tirare le somme: costato oltre 2 milioni, finora, questa avventura, ci si pone la domanda se valga la pena rischiarne altri, andando verso problemi realizzativi e difficoltà oggettive di realizzazione con esecuzione in prima mondiale di accorgimenti finalizzati a tenere a galla tutta la struttura.
Vogliamo un porto nel Gambarogno? Lo dica la popolazione tutta eche dica anche quale porto e dove lo vorrebbe, visto che i politici non hanno saputo o potuto scegliere.
Par di capire che la faccenda abbia a trascinarsi alle calende greche.
RispondiEliminaE allora ripristinare immediatamente la zona del Sass di sciatt come in origine, levando quella pericolosa situazione attuale,e permettendo a ospiti e bagnanti di usufruire di un luogo ancora un po' naturale e liberamente accessibile a tutti.
Chissà come mai la risposta dei tribunali è arrivata solo oggi, dopo che era attesa per la fine di febbraio...
credo sia giunto il momento di procedere con gli attracchi nei paesi come promesso a suo tempo dal municipio siamo già in ritardo almeno da 10 anni cosa aspettiamo? ciao pini
RispondiEliminaMa forse non l'avete ancora capito, questo "gemello del duomo, prima o poi apparirà , sia se ci sono ricorsi o ulteriori complicazioni. Gli attori chiamati in causa, o chiamiamoli i fautori, hanno troppi interessi a non far decollare il progetto.
RispondiEliminaRifare i bandi dei concorsi ? è storia che conosciamo ..., arriveremo al punto che costerà più la brace della carne.
Welcome Africa
Un'opera oramai affossata, ma non da evidenziare come un fatto negativo, ma alla fine un fatto positivo.
RispondiEliminaGli ultimi afficionados di questo progetto è solo il municipio?
O per dovere di mandato, continuano a farlo credere? Ma sa che....
leggendo i commenti risulta evidente quale sia l'opinione, inascoltata dai polirtici, dei comuni cittadini contribuenti.
RispondiEliminaEgregi signori municipali e consiglieri comunali, la patata bollente arriverà, presto o tardi anche nelle vostre mani nelle vostre mani, il TF avvallerà sicuramente la decisione presa in sede giudiziaria cantonale, abbiate in buon senso di abbandonare questo faraonico progetto che non porta nulla al nostro Comune.
Faremo poi i conti quanti soldini ci avete fatto perdere.
Stendiamo un velo pietoso su questa pagliacciata.