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sabato 29 aprile 2017

“Tassa sul sacco, è ora di dire basta. Non mettiamo ancora una volta le mani in tasca ai cittadini”

Da Il mattinnline
Tasse, imposte, balzelli, aggravi, questi gli argomenti dell’agenda politica ticinese, peccato siano sempre solo i cittadini ad essere chiamati alla cassa, considerati ormai la panacea del pareggio di bilancio, la principale risorsa finanziaria per garantire lo status quo della nostra pesante macchina governativa. La tassa sul sacco giunge in un momento particolare, Negli ultimi tempi abbiamo dovuto digerire un consistente aumento della pressione fiscale,
basti pensare alle nuove imposte sulla circolazione, agli aumenti delle stime immobiliare, senza dimenticare il tradizionale regalo di fine anno degli assicuratori malattia. Tutto questo in un momento storico oggettivamente difficile, dove le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese e dove sempre più spesso si confrontano con la problematica della disoccupazione, del lavoro interinale, e dei mancanti adeguamenti salariali, solo per citare alcuni esempi.
La nuova imposizione si chiama tassa sul sacco, un sistema elucubrato a livello cantonale volto ad imporre a tutti i comuni l’introduzione di una tassa causale sullo smaltimento dei rifiuti. Peccato che per questa imposizione non venga corrisposto nessun miglioramento del servizio, semplicemente di impone una nuova tassa senza dare in cambio alcunché. I fautori del nuovo balzello vi riempiranno le orecchie di legalità, di rispetto della giurisprudenza, del fatto che i ticinesi non hanno sufficiente educazione ecologica e devono essere puniti da una nuova tassa poiché poco portati al riciclaggio. Il prossimo 21 maggio avremo l’occasione di dire basta tasse, basta scaricare le colpe del nostro governo sui cittadini, è giunto il momento di dare un segnale forte spronando il nostri governati a pensare al bene del cantone e dei suoi cittadini
La legge federale sulla protezione dell’ambiente si pone l’obiettivo di migliorare il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti con la speranza di accrescere la consapevolezza ecologica dei cittadini, Guardando fuori dai confini ticinesi, è facile trovare esempi più virtuosi dell’applicazione di tale legge, in tal senso il Canton Ginevra ha preferito adottare una politica di persuasione piuttosto che di repressione. Il governo di Ginevra ha rifiutato l’introduzione di una tassa sul sacco preferendo porsi degli obiettivi virtuosi con lo scopo di migliorare l’attuale tasso globale di riciclaggio portandolo, entro il 2018, dal 46% al 50%. Per raggiungere tale obiettivo il Cantone si è attivato nell’ampliare la possibilità di separare maggiormente i rifiuti, distribuendo gratuitamente a tutte le economie domestiche oltre 100’000 contenitori per i rifiuti umidi, che potranno essere riciclati negli oltre 100 punti di raccolta sparpagliati sul territorio cantonale. Una semplice iniziativa che permetterà non solo di ridurre il volume dei rifiuti nel sacco, ma che permetterà la produzione di calore ed energia tramite il biogas. È bene sapere nel 2015 il tasso globale di riciclaggio del Canton Ticino era del già del 49.6%, in altre parole l’agognato obiettivo del Canton Ginevra.
Sono assolutamente convinto che la politica del “tassa e impara” non porterà a nessun miglioramento, già oggi è molto difficile dimostrare che la tassa sul sacco ha permesso un aumento della massa di rifiuti riciclati, infatti nei comuni dove tale tassa è stata applicata, mancano costantemente all’appello importanti quantitativi di rifiuti, non perché questi spariscano magicamente, ma perché smaltiti in altri modi, dalle discariche illegali, allo smaltimento tramite il sistema fognario.
L’esempio virtuoso di Ginevra dimostra che volendo il Governo può procedere in maniera più attiva, il tema della raccolta dell’umido, una procedura comune da decenni in Svizzera interna, così come anche nella vicina penisola, potrebbe essere una misura molto più affine all’interpretazione della legge Federale. In Ticino invece si preferisce tassare. Il prossimo 21 maggio votiamo no tassa cantonale sul sacco, difendiamo le autonomie comunali dando un chiaro segnale al Governo che siamo stufi di nuove tasse senza le giuste contropartite.
Marco Bortolin
Consigliere Comunale di Lugano
e membro del comitato “No alla tassa sul sacco Cantonale”

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