I perché di due referendum nel Gambarogno
In un solo anno non è bastato un referendum sul regolamento rifiuti di Gambarogno. Ora si andrà a votare sul secondo. Eppure i referendaristi al voto avevano sconfessato Municipio e Consiglio Comunale.
Il secondo regolamento rifiuti è stato nuovamente referendato in quanto prevede tasse troppo elevate, un metodo di calcolo fatto male e un sistema che non potrà
che farci costare i rifiuti sempre di più.
Prima di tutto però è ora di dire basta alla crescita di tutte queste tasse! Ma allora cosa bisogna fare?
Farlo capire ai politici? Ma come? Noi avevamo vinto e ci hanno riproposto tasse ancora più alte.
Le autorità troppo facilmente e spensieratamente cavalcano il modello di finanziamento in cui basta tassare tutti per risolvere i problemi. Non hanno capito che i tempi cambiano e che lo slogan che oltrepassa i vent’anni, quando si diceva ai cittadini che questa nuova tassa “tanto vi costa solo un caffè al giorno”, oggi non sta più in piedi è logoro. Ne hanno abusato!
Cosa portano le tasse. Ad un sistema politico inefficiente. Semplice i politici possono fare gli spendaccioni, rasentare l’esagerazione, soddisfare tutte le richieste dei cittadini che poi li voteranno. Tanto queste spese non incidono sui conti di cui loro sono tenuti a rendere conto. Promuovendo opere faraoniche si perde di vista il controllo dei costi che non possono che esplodere. Chi paga non è più rappresentato in modo efficace, con competenze chiare nel gestire la crescita della spesa. La questione cassa malati è emblematica. Non è un vero sistema di tassazione ma racchiude lo stesso principio. Alla fine chi finanzia non ha voce in capitolo. Allora ridiamo diritti ai cittadini. Ogni modifica verso l’alto di qualsiasi tassa dovrebbe essere referendabile!
Per tornare ai rifiuti nel Gambarogno, già ora possiamo chiaramente dimostrare che nel sistema di raccolta rifiuti si sono instaurati meccanismi inefficienti. Grazie ai nostri politici si sta tendendo a creare strutture non necessarie, addirittura faraoniche. Tratte e ritmi di raccolta inefficienti, anche dal lato ambientale vanno riviste. Meccanismi che portano in modo evidente a gonfiare la spesa e quindi a gonfiare le tasse. Il referendum ha già avuto un esito positivo. La prevista edificazione di un nuovo ecocentro del costo di quasi quatrocentomila fr. (senza quantificare poi le spese correnti di gestione) è stata sospesa dal Consiglio Comunale. Il previsto nuovo ecocentro disterebbe poche centinaia di metri da uno già esistente!
I margini di manovra esistono. È ora di finirla di delegare a politici competenze di spesa di cui non devono poi rendere conto ai cittadini che pagano.
Due referendum in poco tempo sono emblematici, sintomo del fossato che si è aperto tra realtà del paese e classe politica. il 4 marzo votiamo no al nuovo regolamento rifiuti. Troppe tasse!
Cleto Ferrari
Osservazioni senz'altro condivisibili.
RispondiEliminaSempre la stessa storia quando mancano i soldini si passa alla cassa dei cittadini contribuenti. Operazione contabile fin troppo facile. Il vocabolo risparmio non esiste alle nostre latitudini e purtroppo é un malvezzo della politica non solo comunale.
Da noi prevalgono progetti megagalattici, senza valutarne le conseguenze finanziarie che devono essere, come detto, sempre sopportate dal cittadino contribuente.
Come si suol dire fare il passo secondo la gamba. Problemi e situazioni molto meno onerose sono sempre in dolce attesa che vengano risolti. Se i nostri politici non sono in grado di valutare le situazioni finanziarie, cioè a far di conto, sarebbe magari opportuno chiedere consigli e/o consulenze a competenti operatori finanziari.
Giorno dopo giorno si possono valutare gli orizzonti molto estesi di ci comanda politicamente.
Ma si vota ancora su questo argomento, e se si quando?
RispondiEliminaMa il municipio e il consiglio comunale hanno portato una alternativa? O si vota , tanto per.. ( soldi buttati) e poi si studierà ualcosa d'altro? Non sarebbe sto più avveduto valutare con i referendisti una alternativa e poi applicarla senza andare un'altra volta in consultazione?''
Il referendum, come in altri casi, é stato promosso per consentire al popolo di poter votare in merito all'oggetto indicato.
RispondiEliminaLa votazione é prevista il 4 marzo 2018 in concomitanza con le altre due votazioni ordinamento finanziario 2021 e sull'abolizione del canone Billag.
Da alcune settimane si puo' esprimere il voto per corrispondenza con le schede di voto trasmesse dal Comune agli iscritti in catalogo elettorale.
Per garantire la democrazia sentendo il parere del cittadino contribuente non sono mai soldi buttati. Soldi se ne buttano ma non in questo contesto.
Buona democrazia anche se non tutti i cittadini, a detta di taluni, hanno orizzonti molto estesi.
Ma i cittadini verranno informati che ci sarà una consultazione comunale o lo sapranno all'apertura della busta?
RispondiEliminauella!!!
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