Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c’è un fiume. (Nikita Chrušcëv)

domenica 24 giugno 2018

Porto si o porto no?

L’ardua sentenza a breve.
Il consiglio comunale è chiamato a decidere un’altra volta se allungare ulteriormente il credito, per questa opera, che sta crescendo in maniera preoccupante.
Finora entusiastico si è dimostrato il municipio, che in peregrinazione per il comune, ha sentito il bisogno di presentare (finalmente) il progetto alla popolazione.
Consiglieri comunali assenti, chissà forse conoscono già meticolosamente il progetto, o forse non se la sono sentita di sostenere a spada tratta altri 4,5 milioni, e che probabilmente non saranno gli ultimi.
Chissà per quale motivo, in occasione del primo credito di 14 milioni, non c’è stata altrettanta informazione . A quei tempi giravano le famose affermazioni ..14 milioni, non un franco in più altrimenti non si inizia…
A tanta convinzione fanno riscontro diverse preoccupazioni, poco invero espresse in pubblico, da parte di cittadini, su 2 problematiche in particolare : la primizia mondiale della soluzione tecnica, supportata finora solo da teoria, per un’opera prevista in una zona esposta al vento e ai capricci del lago. Come affermato dal municipio nella sua presentazione sarà una infrastruttura di livello elevato per benestanti e ricchi proprietari, e già sin d’ora, la gestione del ristorante  ègià stata deliberata a una società che afferma di garantire uno standing elevato.
La seconda preoccupazione, di carattere economico: l’autofinanziamento di questa opera, che si concretizzerà in pochissimo tempo e già  a partire dal 3° anno di esercizio. Alchimie contabili dell’esperto professore ? Il municipio dice anzi che oltre all’autofinanziamento porterà elevati utili, per i quali si prospetta addirittura una imposizione fiscale cantonale.
Tante piccole cose che sollevano qualche dubbio, in particolare dove si afferma che non ci sono alternative all’ubicazione prevista: evidente che l’alternativa non dovrebbe essere solo un’altra zona, ma soprattutto un altro tipo di porto più semplice e a misura dei diportisti locali.
La domanda  immediata è come mai, per individuare alcuni attracchi temporanei (pontili per turisti a ore, come hanno fatto a Maccagno e Luino) si chiedono 45000.- franchetti per lo studio, mentre per un investimento di 20 milioni , dopo 40 anni di indecisioni, non è stato fatto altrettanto?
In previsione della seduta del cc, si fa la conta di chi sarà favorevole e degli indecisi da convincere. La popolazione sarà ancora chiamata a decidere? Sarebbe uno smacco se l’opera ,sicuramente utile e necessaria, anche magari non come progettata, fosse affossata senza possibilità di appello.
Sapranno i nostri prodi decidere prosaicamente per una risultato utile?


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