Sono passati tanti anni da quando il battello,estate e inverno, era un mezzo di trasporto molto usato anche per lo spostamento indigeno e di conseguenza i battelli da Ranzo a Magadino circolavano in continuazione,non c'erano i Bus. A nostra memoria non ricordiamo di un disservizio come al giorno d'oggi.Che cosa non è stato rimproverato agli operatori italiani dei battelli di linea: i battelli sarebbero troppo vecchi, i prezzi troppo alti (il che si presume abbia causato una diminuzione dei visitatori delle isole di Brissago),
l’abbonamento a metà prezzo non è accettato, in primavera le corse iniziano troppo tardi, in autunno terminano troppo presto, e così via. Purtroppo, in Ticino è diventato di moda considerare cattiva qualsiasi cosa arrivi dall’Italia. Oggi siamo così di fronte a un disastro che mette in forse un elemento importantissimo dell’offerta turistica in Ticino. È perlomeno curioso che da parte di tutti coloro che fino a oggi criticavano l’offerta, nelle ultime settimane non si sia sentito niente. Ci siamo rallegrati di un nuovo concetto, frutto di uno studio dettagliato degli anni 2014 e 2015, che illustrava in modo particolareggiato il potenziale della navigazione sul Lago Maggiore. Da allora ci sarebbe stato abbastanza tempo per affrontare il tema non soltanto scientificamente, ma anche dal lato pratico. Chi metterà dunque a disposizione i tanto agognati e presumibilmente moderni ed ecologici battelli, come si raccomandava nello studio, che in futuro dovrebbero garantire il traffico di linea sul bacino ticinese del lago? Chi, e soprattutto dove, costruirà le infrastrutture necessarie alla manutenzione dei battelli? Infine chi è disposto a pagare la realizzazione di una moderna navigazione? Verosimilmente non saranno né il cantone né i comuni sulle rive del lago … Siamo onesti: l’offerta della società italiana sul Lago Maggiore, era molto buona negli ultimi anni e si sarebbe potuta estendere senza problemi in una collaborazione svizzero-italiana. Forse il problema sta proprio nel fatto che Italiani e Ticinesi non vogliono raggiungere un obiettivo insieme. Per ciò che concerne gli impiegati sul bacino svizzero, essi hanno svolto un eccellente lavoro e certamente non hanno meritato il licenziamento. Nessuna società di navigazione in Svizzera è dunque pronta a garantire gli stessi salari che la società italiana ha pagato ? Se non riusciamo a trovare una soluzione in Ticino, dobbiamo proprio vergognarci. Suona effettivamente un po’ utopico parlare di mettere insieme la navigazione del Lago di Lugano e quella del Lago Maggiore visto i risultati odierniil paese

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