Ipotizzato un disavanzo di quasi 2,4 milioni di franchi
- laRegione
- di Serse Forni
Un risultato (ipotetico) da profondo rosso: il preventivo 2025 del Comune di Gambarogno annuncia un disavanzo d’esercizio di quasi 2,4 milioni di franchi. Abbastanza per spingere il Municipio ad avviare profonde riflessioni per raggiungere l’equilibrio finanziario. Un equilibrio, come si legge nel messaggio che accompagna i conti, che è “viziato da un problema strutturale che necessita di misure correttive”. Senza di esse, salvo imprevisti o entrate straordinarie, sarà confermato l’importante deficit.
Nello stesso messaggio viene ricordato che la riforma fiscale, con sgravi per le persone giuridiche, costerà a Gambarogno mezzo milione di franchi e che la decisione sul moltiplicatore d’imposta slitterà alla prossima primavera (possibilità concessa dalla Legge organica comunale). Va detto che nell’ultimo quinquennio l’imposizione fiscale per i gambarognesi è rimasta stabile (85 per cento dell’imposta cantonale). Una scelta politica, spiega il Municipio, “in anni in cui le famiglie sono già state confrontate a importanti aumenti dei costi”. Sui preventivi 2025 il sindaco Gianluigi Della Santa afferma: «Il disavanzo di quasi 2,4 milioni di franchi rappresenta certamente uno scenario che non lascia indifferenti. Abbiamo proposto al Consiglio comunale di rinviare alla primavera la fissazione del moltiplicatore d’imposta, per poter decidere in merito solo dopo aver preso conoscenza del consuntivo 2024. Siamo infatti reduci da una legislatura di sostanziale pareggio dei conti, per cui è opportuno avere una visione più chiara possibile prima di adottare altre decisioni. Il nostro capitale proprio, di circa 12 milioni di franchi, ci permette di non dover agire in urgenza. Di certo va messo in evidenza che, a mio avviso, il disavanzo è ormai da considerare strutturale, complici soprattutto gli sgravi fiscali alle imprese e il continuo ribaltamento di oneri dal Cantone, oltre all’incremento costante dei costi riconducibili agli anziani, al trasporto pubblico e ad altri settori».
Quali sono le possibili contromisure? «È altamente probabile che nei prossimi mesi, oltre all’esame del moltiplicatore (differenziato tra persone fisiche e giuridiche), dovremo proporre al Legislativo un vero e proprio pacchetto di riequilibrio finanziario a medio termine, che dovrà includere riduzioni di spesa e incremento di entrate. Bisognerà certamente avere coraggio e senso di responsabilità. L’obiettivo rimane uno solo: continuare ad assicurare servizi adeguati, con qualche rinuncia probabile, e allo stesso tempo una situazione finanziaria in sostanziale equilibrio, come la Legge organica comunale, ma soprattutto il buon senso, ci impongono. Abbiamo probabilmente di fronte tempi di ristrettezza, ma se agiamo subito e con intelligenza, saranno rinunce sopportabili che ci garantiranno salute e autonomia nel tempo. Perché vogliamo continuare a essere un Comune sano, attrattivo e bello da vivere».
Per quanto riguarda le cifre, va ricordato che nell’ultimo biennio (2022 e 2023) il consuntivo ha smentito i preventivi, con entrate straordinarie riconducibili essenzialmente alla vendita di un mappale a Sant’Abbondio e a sopravvenienze di imposte: in entrambi i casi, comunque, si è passati da ipotesi decisamente in rosso a risultati positivi. Per poter proporre al Consiglio comunale “le giuste misure di equilibrio, che potranno includere minori uscite (riduzione, soppressione di prestazioni o di sussidi e incentivi) o maggiori entrate (adeguamento di tasse d’uso o delle imposte)” il Municipio preferisce attendere il consuntivo 2024. Sempre riferendosi all’anno in corso, si ricorda che Gambarogno ha già alzato le tasse di refezione, non garantendo comunque la copertura dei costi del servizio mensa scolastico. Tra gli scenari preannunciati: il rialzo delle tariffe dei posteggi, la riduzione del sostegno finanziario ai domiciliati e (già decisa per il 2025) la sospensione dell’erogazione degli incentivi per il risparmio e l’efficienza energetica.
ARRIVERANNO LE ENTRATE DEL PORTO A SALVARE LA NAVE CHE STA AFFONDANDO
RispondiEliminaWer glaubt noch an den Storch? Noch nie so viele unfähige Leute gesehen.
EliminaSi parla tanto di eventuali tagli sul personale dell’amministrazione cantonale (troppi impiegati) che generano costi elevati e nel Comune tutto ok?
RispondiEliminaNon si penserà per caso di risanare il debito gestionale aumentando le impèoste e relative tasse aggregate, speriamo. Il comune spende veramente bene i soldi che incassa con le imposte? Un esamino di coscienza è dovuto.
RispondiElimina“L’obiettivo rimane uno solo: continuare ad assicurare servizi adeguati, con qualche rinuncia probabile, e allo stesso tempo una situazione finanziaria in sostanziale equilibrio, come la Legge organica comunale, ma soprattutto il buon senso, ci impongono. Abbiamo probabilmente di fronte tempi di ristrettezza, ma se agiamo subito e con intelligenza, saranno rinunce sopportabili che ci garantiranno salute e autonomia nel tempo. Perché vogliamo continuare a essere un Comune sano, attrattivo e bello da vivere”
RispondiEliminaBelle parole. In effetti si potrebbe cominciare subito con le ristrettezze di buon senso ed intelligenza a eliminare le mele marce, i magna magna e gli sprechi dovuti a decisioni sbagliati (presi per incompetenza, voglia di fare saltum adoss, menefregismo tipo a paghi mia mi). Magari dopo si che potremmo essere un comune sano, attrattivo e bello da vivere…. TUTTI SANNO MA NESSUNO VEDE
se si guarda il comune di gambarogno ci sono tanti e tanti servizi che fan comodo a pochi, ma generano costi. e non si pensi al sociale o agli anziani, quelli sono necessari.
RispondiEliminala soluzione non consiste in poche misure, ma in riforme concrete che tocchino tutti, anche gli abbienti: rinunciare a qualcosa e adeguarsi ai tempi moderni permetterà di ridurre i costi: è matematica. ritoccare situazioni esisstenti non porta ai benefici sperati. finchè si vuole avere tutto, non si risparmierà nulla.
i pacchetti di servizi risalenti al 2010 sono oramai obsoleti, diversi cantoni del ticino già li hanno abrogati. lamentarsi non servierà a riportare stabilità, idee grandiose di menti perfide non porteranno il benessere. ognuno metta qualcosa sul piatto, chi pagherà una tassa in più per avere un servizio (principio di causalità), chi dovrà rinunciare a dei benefici, chi semplicemente tornerà a spalare la neve dal proprio vialetto senza la presunzione che sia il comune a farlo, chi taglierà la propria siepe senza dover ricevere 5 richiami con la presunzione che se ne occuperà il comune, chi non si lamenterà se ci sono le buche in strada e poi ugualmente si lamenterà quando ci sono i cantieri per chiuderle...
torniamo indietro a 40-50 anni fa, ognuno ami un pò di più il proprio paese e contribuisca al benessere collettivo. smettendola di rompere le b***e al terzo e al quarto gridando allo scandalo e alla mediocrità, perchè la prima gallina che canta è quella che ha fatto l'uovo.
W i balabiott!
Sembrerebbe che l'ultimo 'estensore si profili sulla posizione del municipio: per opareggiare bisogna andare dal cittadino. Se quanto si afferma di un minor introito fiscale dovuto alle aziende, bisogna prodigarsi per il resto. Una revisione dei costi amministrativi e del personale va fatta senza indugi. E quì sicuramente si ptrebbero recuperare dei bei soldini. Stoppare immediatamente investimenti inutili e superflui ( vedi per esempio illuminazione pubblica). Accellerare l'esecuzione del famoso porto che stà partecipando alla grande a compromettere le finanze del comune. E se il municipio non vuole o non riesce a revisionare il suo operato e le spese ci sono ditte specializzate che sanno togliere le castagne dal fuioco ed evidenziare le mele andate a male.
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