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Patriziato di Gerra Gambarogno : ASSEMBLEA PATRIZIALE 2024

Patriziato di Gerra Gambarogno Piazza On. Giuseppe Galli 1 6576 Gerra Gambarogno CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PATRIZIALE 2024 Care concittadine e cari concittadini patrizi, l’Assemblea patriziale, in conformità alla Legge patriziale (LOP) art. 71 e 72 e al Regolamento patriziale, è convocata a Gerra Gambarogno venerdì 26 aprile 2024, alle ore 17.30 nella sala assemblee dell’ex palazzo comunale

mercoledì 21 ottobre 2009

Approvazione del PUC della discarica per materiali inerti di Magadino-Quartino


Approvazione del PUC della discarica per materiali inerti di Magadino-Quartino
Bellinzona, 21 ottobre 2009
Con questo messaggio il Consiglio di Stato pone un altro importante mattone nella
costruzione della politica cantonale della gestione e dello smaltimento degli inerti. Il
Piano di utilizzazione che presentiamo consolida, infatti, le linee già tracciate nel Piano
di gestione dei rifiuti e nel Piano direttore cantonale, e fornisce una risposta concreta a
una richiesta pressante della società e dell’economia: quella di assicurare in ogni
momento uno smaltimento dei rifiuti (compresi dunque gli inerti) rispettoso del
territorio e dell’ambiente.
Nel settore degli inerti, da circa una quindicina di anni siamo confrontati con un
aumento della produzione impressionante: dai circa 450'000 mc prodotti nel 1997 si è
passati a 1,6 milioni lo scorso anno. Se queste cifre, da un canto, sono la prova di un
buon funzionamento dell’edilizia, d’altro lato ci impongono di trovare soluzioni di
smaltimento nuove, funzionali e durature.
In questo contesto, uno dei punti cardine della politica cantonale è sicuramente il
riciclaggio. Occorre creare un mercato in cui i materiali inerti si reintegrino nel ciclo
produttivo, così da preservare le materie prime e, nel contempo, sfruttare con
parsimonia i volumi di deposito disponibili. Il successo dipende dalla promozione di
nuovi orientamenti nel campo delle costruzioni, tali da favorire, ove possibile, un
maggiore utilizzo dei materiali recuperati. Fondamentale sarà qui il ruolo del settore
edile.
Al riguardo, mi preme sottolineare che il mese scorso il Dipartimento ha messo a punto
un concetto di riciclaggio dei rifiuti edili che propone una serie di provvedimenti
tecnici, normativi e pianificatori volti a ottimizzare tutto il processo di riciclaggio. La
proposta, in fase di consultazione, contiene ad es. la definizione di ubicazioni idonee per
la realizzazione di appositi centri di lavorazione, oltre alle basi per un nuovo assetto
normativo atto a incentivare la produzione e il consumo di materiale riciclato.
Evidentemente, il riciclaggio da solo non è in grado di garantire lo smaltimento dei
rifiuti edili. Per questo motivo, la realizzazione di nuove discariche è necessaria per il
funzionamento dell’edilizia e quindi è di primaria importanza per la nostra economia.
Nel Locarnese, in particolare, questa necessità è diventata impellente negli ultimi mesi.
Come già saprete, infatti, la chiusura anticipata della discarica di Gordevio (dovuta a un
sensibile aumento dell’apporto di materiale che ha esaurito anzitempo gli spazi
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disponibili) ha costretto e costringe tutt’ora le imprese edili del comprensorio a far capo
alle discariche di Gnosca e di Mezzovico. Va comunque anche detto che in un territorio
complesso e ad alta valenza turistica qual è quello ticinese non è possibile assicurare
una discarica nei pressi di ogni città.
Il Cantone quindi, assolvendo al suo compito di pianificare e predisporre i necessari
spazi di deposito – per nulla facile in un territorio sempre più urbanizzato e conflittuale
– e sulla base anche di uno studio realizzato nel 2003 in collaborazione con la SSIC, ha
individuato il sito di Magadino-Quartino come particolarmente idoneo per far fronte alle
esigenze del settore nella regione.
Le difficoltà oggettive che il settore privato incontra oggi nella realizzazione di
discariche per materiali inerti e i problemi gestionali che possono sorgere hanno indotto
il Dipartimento a proporre un ruolo più attivo dello Stato.
Più concretamente si è deciso di:
• operare con lo strumento del PUC, e non del PR comunale
• allestire in proprio il progetto, ottenere la licenza di costruzione, acquisire i terreni e
mettere successivamente in appalto la gestione dell’esercizio della discarica.
L’intero investimento, 885'000 franchi previsti, sarà interamente recuperato con le tasse
di deposito dei materiali inerti nella discarica.
Il modo di procedere per concretizzare questa pianificazione e per giungere alla messa
in esercizio della nuova discarica (che dovrebbe avvenire all'inizio del prossimo anno)
sarà presentato da Nicola Klainguti, Capo dell’ufficio della pianificazione locale.
Gianni Domenigoni, Capo dell’ufficio della gestione dei rifiuti, mostrerà i tratti
principali del progetto della discarica e del suo funzionamento, mentre Leandro
Matasci, Capo dell’ufficio giuridico, si soffermerà sugli aspetti procedurali – innovativi
per questo tipo di impianti in Ticino - legati alla progettazione, all’acquisizione dei
diritti immobiliari e alla gestione della discarica. Infine, Edo Bobbià esprimerà le sue
considerazioni a nome della Società svizzera degli impresari costruttori, Sezione Ticino.

1 commento:

  1. oggi Bobbià, presidente della SSIC, sez.Ti, si è lamentato, eufimisticamente, con quei cittadini di Magadino che si son messi intesta di raccoglire firme contro lo scempio di discarica in quel di Quartino.
    Mal si comprende perchè la zona prescelta, che presenta ancora un paesaggio boschivo inalterato debba essere ricoperta da una montagna enorme di materiale di scavo.Non ci sono luoghi lontani dalle zone dedicate allo svago e all'agricoltura per creare tale deposito?
    Nel Sottoceneri si sono inventati,un'operazione ecologica, che poco avvrebbe spartito con questa definizione, scaricando migliaia di metri cubi nel lago prospicente Lugano?E allora avanti aiutiamo la Maggia a chiudere il passaggio che forse troviamo un collegamento più serio con Locarno.
    Inoltre penso che l'opposizione non venga soltanto per la deponia.Ma questo trascina polvere, rumori, traffico pesante, coinvolgendo in questa zona una miriade di veicoli pesanti con un'infrastruttura viaria scandalosa e già oggi collassata.
    Per cui gli strali in primis vanno contro i politici e i funzionari del DT, che non hanno ancora saputo risolvre la problematica del traffico al fine di rendere decente la percorribilità sul tratto aeroporto-Cadenazzo in ambedue le direzioni.A queste condizioni chi è disposto ad accettare un inserimento di veicoli pesanti che potrebbero raggiungere un numero molto rilevante sull'arco della giornata?
    Gambarognesi pensiamoci bene,senza dare una importanza rilevante alla parte economica, ma alle potenziali negative di questo progetto

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