Il gorgoglio delle Bolle
Moritz Leuenberger presente alle Bolle di Magadino inaugura il progetto Delta Vivo. Un progetto costato oltre un milione e mezzo di franchi e che ha sgomberato la Ditta Silos Ferrari Sa, che ormai sul delta era presente da decenni. Il ripristino, secondo gli specialisti, ha permesso il ritorno alle norme di sicurezza idrauliche e la riqualifica ambientale per un area cosi importante dell’ecosistema.
Riportiamo il discorso di Leuenberger integralmenteInaugurazione del progetto "Delta Vivo", Moritz Leuenberger, Bolle di Magadino, 05.05.2010
Siamo qui riuniti attorno alle “Bolle di Magadino“. Naturalmente, come svizzero
tedesco, mi sono chiesto: che cosa significa esattamente la parola “Bolle“? Nel
dizionario si trovano tre significati:
- 1. bolla di sapone,
- 2. bolla speculativa,
- 3. sigillo con cui veniva autenticato un documento del Papa.
Vediamo, quindi, che le “Bolle di Magadino“ sono un simbolo per tutti i problemi di
questo mondo.
- la bolla speculativa sta per l’economia,
- il sigillo per i documenti del Papa ci rimanda al mondo spirituale,
- e le bolle di sapone stanno per la politica.
Non c’è da meravigliarsi che oggi ci ritroviamo, con atteggiamento di rispetto, attorno
alle Bolle.
E non ci siamo solo noi. Fanno tappa in questa riserva anche diverse specie di
uccelli:
- Alcuni uccelli provengono da sud, in cerca di cibo e asilo dalle nostre parti.
- Altri sono uccelli migratori in transito. Vengono da nord e sono diretti verso
sud, e al loro passaggio si creano code e ingorghi. Alcuni di essi ripetono ogni
anno: “La vera soluzione è una seconda galleria.”
- E ci sono poi degli uccelli che vengono qui per pochissimo tempo,
nascondendo le uova in una cassaforte. In questi ultimi tempi, però, hanno
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paura di essere osservati da un grosso uccello predatore in agguato sui monti.
Per questo viene chiamato l’uccellone Tremonti.
Anch’io sono già venuto qui alle Bolle. Nei momenti febbrili del Festival del cinema,
per esempio, qui si ritrovano quiete e ispirazione. Come vediamo, il gorgoglio delle
Bolle dà una risposta a tutti i problemi di questo mondo; dobbiamo soltanto avere il
coraggio di abbandonarci al silenzio e di ascoltare bene quello che le Bolle hanno da
dirci.
Un giorno, ho sentito le Bolle borbottare:
“Un tempo i piccioni viaggiatori sostavano in pianura. Oggi non vengono più.
Quindi il servizio pubblico della Posta in Ticino è in pericolo: Bisogna eleggere
un ticinese nel Consiglio di amministrazione della Posta!“
Il Consiglio federale ha ubbidito subito; il signor Vassalli assumerà il suo incarico in
giugno.
Le Bolle, però, sono anche un po’ vanitose; credono che al mondo non esistano
suoni più armoniosi del loro gorgoglio - eccetto le melodie suonate dall’Orchestra
della Svizzera Italiana.
Ed ecco che le Bolle, di colpo, si agitano e mi dicono: ”Salva l’OSI!“
Da allora il mio Dipartimento svolge colloqui con tutti gli interessati; una soluzione
sembra essere a portata di mano. L’OSI potrà essere salvata.
Oggi le Bolle ci dicono: “Avete agito tardi - ma, meglio tardi che mai!“
Festeggiamo oggi il ripristino di un tesoro della biodiversità; vale a dire, un paesaggio
naturale intatto, di importanza nazionale ed europea.
Sappiamo però che le misure di protezione dell’ambiente sono spesso precedute da
lunghe discussioni. Lo dimostra anche la storia movimentata di questo paesaggio.
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Fino alla fine del 19esimo secolo il Piano di Magadino era un paradiso della
biodiversità. A causa dei costanti allagamenti, del corso del fiume Ticino e della
malaria però non era abitabile. La popolazione viveva nei villaggi sui versanti dei
monti che circondano il piano e molti erano costretti ad emigrare a causa della
povertà,
Poi l’uomo ha iniziato a domare e a forgiare la natura: ha costruito gallerie attraverso
le Alpi, ha corretto il corso del fiume Ticino ed ha cominciato a sfruttare intensamente
i terreni agricoli; sul Piano di Magadino sono state costruite strade, come anche un
aeroporto, che ora si vorrebbe ampliare.
Tutto questo era troppo per le Bolle, che si sono fatte sentire un’altra volta,
brontolando: ”Non disturbate la nostra quiete!“.
Così, le Bolle di Magadino sono rimaste l’ultimo bastione della natura. Il corso del
fiume Ticino è rimasto immutato e, tempo fa, si è deciso di proteggere questa riserva
naturale.
Dal 1974, le Bolle di Magadino sono protette grazie all’iniziativa di alcuni
privati, all’impegno di ONG, del WWF, di ProNatura, dei Comuni, ma anche
grazie all’ottima collaborazione tra il Canton Ticino e la Confederazione.
E, ogni volta che devo rioccupare un posto in seno alla direzione dell’Ufficio
dell’ambiente, le Bolle gorgogliano: ”Assumi un ticinese!“
Così, il Direttore e il Vicedirettore dell’Ufficio sono ticinesi.
Non sempre, però, i desideri delle Bolle hanno potuto essere esauditi subito.
Da decenni, infatti, le Bolle ci dicono: “Fate scomparire il silo!“
Il progetto “Delta vivo“ ha potuto essere realizzato soltanto dopo lunghe discussioni
sul ”Silo Ferrari“. Finalmente l’impianto è stato spostato; sono molto soddisfatto che il
Ticino abbia potuto risolvere questo problema.
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Sì, perché la protezione dell’ambiente, gli interessi dell’economia e le esigenze di
mobilità portano necessariamente a conflitti.
Lo si è visto anche nel 2007, con le accese discussioni attorno alla variante 95 del
collegamento stradale Bellinzona-Locarno.
Un altro esempio di conflitto d’interesse è l’aeroporto di Magadino. I Locarnesi
vorrebbero ampliarlo, solo perché anche il jet del Consiglio federale vi possa
atterrare. Le organizzazioni ambientaliste vogliono però tutelare le Bolle e,
soprattutto, proteggere gli uccelli dal rumore.
In una pausa del Festival del cinema, sono venuto qui per chiedere consiglio alle
Bolle.
Loro mi hanno risposto: ”Trova un compromesso!“
Credo che nel frattempo abbiamo trovato una soluzione che soddisfa entrambe le
parti. Lo PSIA (Piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica) consente
l’allungamento della pista dell’aeroporto, se il Cantone effettivamente lo vuole. Grazie
a una serie di condizioni, presso la riserva naturale i rumori non potranno aumentare.
Così, anche gli uccelli continueranno a fare tappa alle Bolle per passarvi la notte in
santa pace.
La sostenibilità non è solo una semplice formula magica. È una dimensione da
riconquistare di volta in volta, con ogni nuovo progetto. Proprio per questo è
importante che, in Svizzera, i Ministeri dell’ambiente e delle infrastrutture siano riuniti
sotto un unico tetto. Così, è possibile tenere conto subito degli interessi dell’ambiente
nel pianificare e realizzare le infrastrutture, soprattutto nel campo dei trasporti.
Questo rafforza notevolmente la nostra politica della sostenibilità.
Ho consultato le Bolle anche durante la fase di riflessione sull’iniziativa popolare
«Acqua viva».
Le Bolle, allora, mi dissero: “La soluzione migliore è un controprogetto
indiretto!“
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Tale controprogetto è stato adottato dalle Camere federali l’11 dicembre 2009 sotto il
nome di «Protezione e utilizzo dei corsi d’acqua». Sono convinto, che nei prossimi
anni in Svizzera verranno realizzati altri progetti simili.
La sola vista di questo bellissimo paesaggio ci ricompensa ampiamente per gli sforzi
compiuti. Un’altra ragione ci spinge però a tutelare questa riserva naturale per
l’eternità.
Finché le Bolle di Magadino continueranno a gorgogliare, e finché gli uccelli migratori
si fermeranno qui, noi saremo in grado di risolvere i problemi di questo mondo. Se ci
lasceremo cullare dal loro tranquillo e perenne gorgoglio, e sapremo ascoltare il lieve
canto dei grilli e degli uccelli, troveremo sempre una risposta.
E oggi, che cosa ci dicono le Bolle? Dicono grazie a tutti voi! Grazie per la
vostra perseveranza, per la vostra pazienza; grazie per il vostro impegno –
Moritz Leuenberger presente alle Bolle di Magadino inaugura il progetto Delta Vivo. Un progetto costato oltre un milione e mezzo di franchi e che ha sgomberato la Ditta Silos Ferrari Sa, che ormai sul delta era presente da decenni. Il ripristino, secondo gli specialisti, ha permesso il ritorno alle norme di sicurezza idrauliche e la riqualifica ambientale per un area cosi importante dell’ecosistema.
Riportiamo il discorso di Leuenberger integralmenteInaugurazione del progetto "Delta Vivo", Moritz Leuenberger, Bolle di Magadino, 05.05.2010
Siamo qui riuniti attorno alle “Bolle di Magadino“. Naturalmente, come svizzero
tedesco, mi sono chiesto: che cosa significa esattamente la parola “Bolle“? Nel
dizionario si trovano tre significati:
- 1. bolla di sapone,
- 2. bolla speculativa,
- 3. sigillo con cui veniva autenticato un documento del Papa.
Vediamo, quindi, che le “Bolle di Magadino“ sono un simbolo per tutti i problemi di
questo mondo.
- la bolla speculativa sta per l’economia,
- il sigillo per i documenti del Papa ci rimanda al mondo spirituale,
- e le bolle di sapone stanno per la politica.
Non c’è da meravigliarsi che oggi ci ritroviamo, con atteggiamento di rispetto, attorno
alle Bolle.
E non ci siamo solo noi. Fanno tappa in questa riserva anche diverse specie di
uccelli:
- Alcuni uccelli provengono da sud, in cerca di cibo e asilo dalle nostre parti.
- Altri sono uccelli migratori in transito. Vengono da nord e sono diretti verso
sud, e al loro passaggio si creano code e ingorghi. Alcuni di essi ripetono ogni
anno: “La vera soluzione è una seconda galleria.”
- E ci sono poi degli uccelli che vengono qui per pochissimo tempo,
nascondendo le uova in una cassaforte. In questi ultimi tempi, però, hanno
2/5
paura di essere osservati da un grosso uccello predatore in agguato sui monti.
Per questo viene chiamato l’uccellone Tremonti.
Anch’io sono già venuto qui alle Bolle. Nei momenti febbrili del Festival del cinema,
per esempio, qui si ritrovano quiete e ispirazione. Come vediamo, il gorgoglio delle
Bolle dà una risposta a tutti i problemi di questo mondo; dobbiamo soltanto avere il
coraggio di abbandonarci al silenzio e di ascoltare bene quello che le Bolle hanno da
dirci.
Un giorno, ho sentito le Bolle borbottare:
“Un tempo i piccioni viaggiatori sostavano in pianura. Oggi non vengono più.
Quindi il servizio pubblico della Posta in Ticino è in pericolo: Bisogna eleggere
un ticinese nel Consiglio di amministrazione della Posta!“
Il Consiglio federale ha ubbidito subito; il signor Vassalli assumerà il suo incarico in
giugno.
Le Bolle, però, sono anche un po’ vanitose; credono che al mondo non esistano
suoni più armoniosi del loro gorgoglio - eccetto le melodie suonate dall’Orchestra
della Svizzera Italiana.
Ed ecco che le Bolle, di colpo, si agitano e mi dicono: ”Salva l’OSI!“
Da allora il mio Dipartimento svolge colloqui con tutti gli interessati; una soluzione
sembra essere a portata di mano. L’OSI potrà essere salvata.
Oggi le Bolle ci dicono: “Avete agito tardi - ma, meglio tardi che mai!“
Festeggiamo oggi il ripristino di un tesoro della biodiversità; vale a dire, un paesaggio
naturale intatto, di importanza nazionale ed europea.
Sappiamo però che le misure di protezione dell’ambiente sono spesso precedute da
lunghe discussioni. Lo dimostra anche la storia movimentata di questo paesaggio.
3/5
Fino alla fine del 19esimo secolo il Piano di Magadino era un paradiso della
biodiversità. A causa dei costanti allagamenti, del corso del fiume Ticino e della
malaria però non era abitabile. La popolazione viveva nei villaggi sui versanti dei
monti che circondano il piano e molti erano costretti ad emigrare a causa della
povertà,
Poi l’uomo ha iniziato a domare e a forgiare la natura: ha costruito gallerie attraverso
le Alpi, ha corretto il corso del fiume Ticino ed ha cominciato a sfruttare intensamente
i terreni agricoli; sul Piano di Magadino sono state costruite strade, come anche un
aeroporto, che ora si vorrebbe ampliare.
Tutto questo era troppo per le Bolle, che si sono fatte sentire un’altra volta,
brontolando: ”Non disturbate la nostra quiete!“.
Così, le Bolle di Magadino sono rimaste l’ultimo bastione della natura. Il corso del
fiume Ticino è rimasto immutato e, tempo fa, si è deciso di proteggere questa riserva
naturale.
Dal 1974, le Bolle di Magadino sono protette grazie all’iniziativa di alcuni
privati, all’impegno di ONG, del WWF, di ProNatura, dei Comuni, ma anche
grazie all’ottima collaborazione tra il Canton Ticino e la Confederazione.
E, ogni volta che devo rioccupare un posto in seno alla direzione dell’Ufficio
dell’ambiente, le Bolle gorgogliano: ”Assumi un ticinese!“
Così, il Direttore e il Vicedirettore dell’Ufficio sono ticinesi.
Non sempre, però, i desideri delle Bolle hanno potuto essere esauditi subito.
Da decenni, infatti, le Bolle ci dicono: “Fate scomparire il silo!“
Il progetto “Delta vivo“ ha potuto essere realizzato soltanto dopo lunghe discussioni
sul ”Silo Ferrari“. Finalmente l’impianto è stato spostato; sono molto soddisfatto che il
Ticino abbia potuto risolvere questo problema.
4/5
Sì, perché la protezione dell’ambiente, gli interessi dell’economia e le esigenze di
mobilità portano necessariamente a conflitti.
Lo si è visto anche nel 2007, con le accese discussioni attorno alla variante 95 del
collegamento stradale Bellinzona-Locarno.
Un altro esempio di conflitto d’interesse è l’aeroporto di Magadino. I Locarnesi
vorrebbero ampliarlo, solo perché anche il jet del Consiglio federale vi possa
atterrare. Le organizzazioni ambientaliste vogliono però tutelare le Bolle e,
soprattutto, proteggere gli uccelli dal rumore.
In una pausa del Festival del cinema, sono venuto qui per chiedere consiglio alle
Bolle.
Loro mi hanno risposto: ”Trova un compromesso!“
Credo che nel frattempo abbiamo trovato una soluzione che soddisfa entrambe le
parti. Lo PSIA (Piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica) consente
l’allungamento della pista dell’aeroporto, se il Cantone effettivamente lo vuole. Grazie
a una serie di condizioni, presso la riserva naturale i rumori non potranno aumentare.
Così, anche gli uccelli continueranno a fare tappa alle Bolle per passarvi la notte in
santa pace.
La sostenibilità non è solo una semplice formula magica. È una dimensione da
riconquistare di volta in volta, con ogni nuovo progetto. Proprio per questo è
importante che, in Svizzera, i Ministeri dell’ambiente e delle infrastrutture siano riuniti
sotto un unico tetto. Così, è possibile tenere conto subito degli interessi dell’ambiente
nel pianificare e realizzare le infrastrutture, soprattutto nel campo dei trasporti.
Questo rafforza notevolmente la nostra politica della sostenibilità.
Ho consultato le Bolle anche durante la fase di riflessione sull’iniziativa popolare
«Acqua viva».
Le Bolle, allora, mi dissero: “La soluzione migliore è un controprogetto
indiretto!“
5/5
Tale controprogetto è stato adottato dalle Camere federali l’11 dicembre 2009 sotto il
nome di «Protezione e utilizzo dei corsi d’acqua». Sono convinto, che nei prossimi
anni in Svizzera verranno realizzati altri progetti simili.
La sola vista di questo bellissimo paesaggio ci ricompensa ampiamente per gli sforzi
compiuti. Un’altra ragione ci spinge però a tutelare questa riserva naturale per
l’eternità.
Finché le Bolle di Magadino continueranno a gorgogliare, e finché gli uccelli migratori
si fermeranno qui, noi saremo in grado di risolvere i problemi di questo mondo. Se ci
lasceremo cullare dal loro tranquillo e perenne gorgoglio, e sapremo ascoltare il lieve
canto dei grilli e degli uccelli, troveremo sempre una risposta.
E oggi, che cosa ci dicono le Bolle? Dicono grazie a tutti voi! Grazie per la
vostra perseveranza, per la vostra pazienza; grazie per il vostro impegno –
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