Da TICINOLIBERO
Turismo ticinese alla deriva mentre i milioni volano dalla finestra.
Se non é crisi nera poco ci manca. Mentre nel resto della Svizzera crescono i pernottamenti, in Ticino ci guadagniamo la Palma d’oro di ultimo della classe con una diminuzione del 5,2% delle presenze di turisti regolarmente registrati.
Eppure lo Stato eroga milioni su milioni, giornalmente aumentano gli esperti di turismo che espongono le loro teorie attraverso tutti i mass media, quasi mensilmente li vediamo cercare di bucare lo schermo della RSI con l’ennesima proposta di statistica, di social network per dialogare con il turista, di portale informatico presentato come la panacea di tutti i mali, di carte singole, familiare, individuali su misura e chi più ne ha più ne metta.
Poi l’ufficio federale ti snocciola i dati reali e ti sbattono in faccia senza pudore che nel marzo 2010 hai perso qualcosa come 7′000 pernottamenti.
E da oggi ripartirà il medesimo ritornello, il tempo ha fatto le bizze, abbiamo rovinato il territorio, le promozioni Raiffeisen sono finite, sino ad arrivare a dire che forse c’é chi fa il furbo e non registra tutto. Insomma saranno le solite giustificazioni, mentre gli investimenti pubblici a sostegno di Ticino Turismo parlano di milioni di franchi che alla fine non sono mai sufficienti.
Dall’altro lato occorre forse chiedersi cosa offriamo come cantone al turista oltre a piazze e luoghi pubblici – che dopo le dieci di sera (e dicendo le dieci sono ancora ottimista) sembrano luoghi abitati da fantasmi – offriamo manifestazioni che vengono regolarmente condensate in soli tre mesi, nei quali si ha di tutto e di più per lasciare poi il posto al vuoto assoluto degli altri mesi.
Il turismo é una parte importante della nostra economia, non possiamo permetterci di affidarci a sconsolate statistiche che non riempiono la pancia a nessuno ad eccezione di chi le elabora. Forse a una parte di turisti non interessa doversi coricare alle 22:00, visto che non vi sono molte alternative alla serata, forse ci sono anche persone che amano le vacanze come periodo di divertimento senza l’assillo dell’orologio in mano e che amano luoghi dove c’è vita e non unicamente escursioni alpestri o visite a musei, e diciamolo, che non possono competere con quanto ci circonda.
Certo che se il primo biglietto da visita del turista sono le stazioni di benzina sulle autostrade dove letteralmente ti spellano vivo è comprensibile che molti vacanzieri con un colpo di acceleratore valichino il confine verso lidi più accoglienti.
Ma domani avremo una nuova statistica, che ci dirà perché le vecchie statistiche non funzionano!
BruMa
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