Eros Ratti: dice bene chi dice ‘Comune del Gambarogno’
Una ricerca sulla denominazione del nuovo ente unico sulla sponda sinistra del Verbano
Ma come si chiama? Comune di Gambarogno, Comune del Gambarogno oppure Comune Gambarogno? Ce la mettiamo la preposizione ‘di’? O è da preferire la preposizione articolata ‘del’? Una questione di lana caprina, dirà qualcuno; di certo nessuno perde il sonno nel tentativo di risolvere il busillis. Per qualcuno, invece, la questione è essenziale: pensiamo a chi lavora nell’amministrazione del nuovo Comune unico, nato lo scorso mese di aprile, ai cittadini e a chi non sa bene che pesci pigliare quando scrive una lettera o un atto ufficiale. Per chiarire la questione una volta per tutte, ci siamo rivolti a Eros Ratti, già capo dell’Ispettorato dei Comuni (ora Sezione degli enti locali). «Non essendo un luminare nel campo linguistico mi sono messo a scavare tra i documenti degli archivi di Stato, alfine di sapere in che modo hanno risolto il problema i nostri avi, quando sono nati tutti i Comuni del Cantone Ticino».
Era il 1803...
La divisione del territorio cantonale in Distretti, Circoli e Comuni – ci ricorda Ratti – è avvenuta esattamente il 23 giugno 1803 con il varo di un apposito Decreto esecutivo da parte del Piccolo Consiglio (il Consiglio di Stato di allora). «Ebbene, da quel Decreto si apprende che i distretti erano otto (come oggi, del resto) e tutti denominati con la preposizione ‘di’ (Distretto di Lugano, di Mendrisio, di Locarno e via dicendo). I Circoli erano 38 (e sono rimasti invariati); anche in questi prevale l’uso del ‘di’ (Circolo di Mendrisio, di Stabio, di Balerna, eccetera). Talvolta, tuttavia, bisogna usare la preposizione articolata (Circolo del Ceresio, della Magliasina, delle Isole e così via)». Nel 1803 i Comuni erano 269 e andavano chiamati solo con il loro nome (Mendrisio, Salorino, Coldrerio eccetera).
«Però, quando nel corso dei decenni sono maturate delle fusioni o delle separazioni di Comuni le autorità cantonali, e in particolare il Consiglio di Stato, hanno dovuto valutare volta per volta eventuali cambiamenti della denominazione, modificando il citato Decreto esecutivo». Le decisioni, in ogni caso, venivano sottoposte sempre al Gran Consiglio «il quale, non dimentichiamolo, è sempre stato l’autorità competente a decretare una fusione o una separazione di Comuni e quindi a stabilire il nome ufficiale dei nuovi Comuni. Nome che, di norma, viene proposto dal Governo nell’ambito del suo messaggio e che, di regola, è avallato dall’apposita Commissione granconsigliare nel suo rapporto». Ratti propone un esempio concreto e recente che può rendere l’idea di tale procedura e delle decisioni prese: «È quello riguardante l’aggregazione dei Comuni di Brontallo, Menzonio, Broglio, Prato-Sornico, Peccia e Fusio, con la conseguente nascita di un nuovo ente denominato Comune di Lavizzara. Ebbene, l’apposito Decreto legislativo adottato dal parlamento ticinese l’8 ottobre 2003 sanciva al suo articolo primo: è decretata l’aggregazione dei Comuni di Brontallo, Menzonio, Broglio, Prato-Sornico, Peccia e Fusio in un nuovo Comune denominato Comune di Lavizzara».
E per il Gambarogno?
A questo punto la procedura è chiara. Per capire quale nome usare per il nuovo Comune sulla sponda sinistra del Verbano bisogna andare a ripescare il relativo Decreto, approvato dal Gran Consiglio il 23 giugno 2008. «Ecco cosa dice. Articolo 1: è decretata l’aggregazione dei Comuni di Caviano, Contone, Gerra Gambarogno, Indemini, Magadino, Piazzogna, San Nazzaro, Sant’Abbondio e Vira Gambarogno in un nuovo Comune denominato Comune del Gambarogno».
Perciò, per favore, si usi la preposizione articolata.
Ma perché ‘del’ anziché ‘di’? «Il motivo della scelta – risponde l’intervistato – è deducibile dal contenuto della pagina 14 del messaggio governativo numero 6058, del 16 aprile 2008, laddove si dice chiaramente che ‘il nuovo Comune ricalca la denominazione attuale del comprensorio e si chiama perciò Comune del Gambarogno’. Motivazione quasi sicuramente suggerita – senza approfondire la tematica – dallo studio aggregativo a suo tempo allestito per conto dell’Associazione dei Comuni. A questo punto, come si è usi dire, la frittata è fatta. Quindi, a differenza della totalità dei Comuni ticinesi denominati ‘Comune di...’ il Gambarogno rappresenta l’eccezione alla regola. E di ciò, in un certo senso, possiamo essere fieri». Un po’ meno contenti noi giornalisti, che per far stare ‘Gambarogno’ nel poco spazio che la grafica riserva al titolo dobbiamo fare i salti mortali. Figuriamoci se dobbiamo metterci davanti anche ‘del’. Da la Regione
IL novo comune del Gambarogno SI é IMPADRONITO DI TUTTI I COMUNI DEL BASSO GAMBAROGNO SENZA PAGARE NIENTE CON LEGGI ECC. Anche di stabili e terreni. Come é possibile ! ! ! é come dire tutto MIO.
RispondiEliminaNon dovrebbe arrivare a un risarcimento.
Una volta era tutto della Chiesa e il Cantone sta pagando ancora.
Vorrei una risposta ! La tua casa ha un nuovo proprietario senza pagare un centesimo.
Ac.
Anche foneticamente "Comune del Gambarogno" è più corretto!!
RispondiEliminaNon vorrei dire quella parola ... fonoticamente chi si loda simbroda .
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