Soluzioni in vista per impedire che i grossi lavori sui due versanti della frontiera determinati da interventi ferroviari e stradali in contemporanea creino ingorghi
■ Soluzioni in vista per il doppio cantiere, quello ferroviario nel Gambarogno e quello stradale a Maccagno. Dopo l'allarme lanciato circa il blocco della circolazione nell'area del Gambarogno per la limitata percorrenza dei treni e per il concomitante cantiere, piazzato in ben 5 punti stradali sul Verbano, si è arrivati alla svolta. Autorità ticinesi e lombarde hanno mediato per trovare soluzioni utili e condivise. Va subito detto che nei primi giorni di sole, soprattutto nel giorno del mercato luinese, il mercoledì, è già stato notato un aumento del traffico veicolare nell'area. Traffico che sarà messo alla prova da domani, martedì 22 febbraio, data in cui apriranno i cantieri sulla strada statale 394 che collega Maccagno a Luino.
Alternative possibili
L'Assessore regionale alle infrastruttureemobilitàRaffaeleCattaneo spiega le possibili alternative per superare il blocco. «Abbiamo fatto riunioni tecniche ed un'altra sarà fatta anche domani» - ha detto Cattaneo al Corriere. «Ci siamo visti con il consigliere di Stato Marco Borradori e con il presidente del Governo ticinese Luigi Pedrazzini a Milano, oltre che con i vertici di Tilo. Le notizie sono positive per i lavori perché domani riapriranno i cantieri tenendo però conto dei lavori che si stanno facendo sul versante ferroviario svizzero».
Proprio la concomitanza di due cantieri sulla stessa via, stradale e ferroviario, aveva preoccupato e non poco frontalieri e sindaci del territorio. «Sono allo studio diverse soluzioni» - ha precisato l'assessore. La prima, praticabile da subito, riguarda gli autobus che dovrebbero percorrere la strada da Luino a Maccagno e viceversa perché l'impresa che si è aggiudicata il servizio di trasporto tramite bus ha mezzi più piccoli dei 2,5 m di larghezza, questo potrebbe essere utile per la percorrenza sulla carreggiata. La seconda soluzione, più strutturata, potrebbe essere quella di attestare i treni a Maccagno anzichè a Luino», by-passando di fatto il blocco. Cattaneo fa notare che bisognerebbe prima risolvere un problema tecnico di alimentazione elettrica. In sostanza occorre fare in modo che le autorità ferroviarie svizzere, che hanno tolto la corrente per fare i propri lavori sulla ferrovia nel Gambarogno, ripristinino la corrente su quel tratto italiano che pure dipende dall'alimentazione elettrica in Svizzera. C'è anche la possibilità, vista come ultima, di un treno diesel sul Verbano.
Il sindaco di Maccagno Fabio Passera dal canto suo vuol rassicurare i ticinesi. «Sono soddisfatto di queste ipotesi di soluzione per dei lavori che dovrebbero giungere a compimento dopo ben 35 anni e che faciliteranno il transito dalla Svizzera su strade migliori nel nostro territorio. Un treno navetta - conclude Passera- sarebbe il massimo, con auto postali che trasborderebbero i passeggeri a Maccagno per prendere un poi ancora treno e proseguire senza blocchi o perdite di tempo». Insomma, sul Verbano, grazie anche al dialogo tra la Regione Lombardia, Tilo e le autorità politiche ticinesi, si dovrebbe arrivare ad una soluzione già nel corso di questa settimana in modo dav permettere sia il buon andamento dei cantieri che delle comunicazioni italo-svizzere e viceversa. S.D.R CdT
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