le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

lunedì 21 febbraio 2011

Gambarogno Cantieri alla svolta


Soluzioni in vista per impedire che i grossi lavori sui due versanti della frontiera determinati da interventi ferroviari e stradali in contemporanea creino ingorghi



Soluzioni in vista per il doppio can­tiere, quello ferroviario nel Gambaro­gno e quello stradale a Maccagno. Do­po l'allarme lanciato circa il blocco del­la circolazione nell'area del Gambaro­gno per la limitata percorrenza dei tre­ni e per il concomitante cantiere, piaz­zato in ben 5 punti stradali sul Verbano, si è arrivati alla svolta. Autorità ticinesi e lombarde hanno mediato per trova­re soluzioni utili e condivise. Va subito detto che nei primi giorni di sole, so­prattutto nel giorno del mercato lui­nese, il mercoledì, è già stato notato un aumento del traffico veicolare nell'area. Traffico che sarà messo alla prova da domani, martedì 22 febbraio, data in cui apriranno i cantieri sulla strada sta­tale 394 che collega Maccagno a Luino.
Alternative possibili

L'Assessore regionale alle infrastrut­tureemobilitàRaffaeleCattaneo spie­ga le possibili alternative per supe­rare il blocco. «Abbiamo fatto riunio­ni tecniche ed un'altra sarà fatta an­che domani» - ha detto Cattaneo al Corriere. «Ci siamo visti con il consi­gliere di Stato Marco Borradori e con il presidente del Governo ticinese Lui­gi Pedrazzini a Milano, oltre che con i vertici di Tilo. Le notizie sono positi­ve per i lavori perché domani riapri­ranno i cantieri tenendo però conto dei lavori che si stanno facendo sul versante ferroviario svizzero».
Proprio la concomitanza di due can­tieri sulla stessa via, stradale e ferro­viario, aveva preoccupato e non po­co frontalieri e sindaci del territo­rio. «Sono allo studio diverse soluzioni» - ha precisato l'as­sessore. La prima, praticabile da subito, riguarda gli autobus che dovrebbero percorrere la strada da Luino a Maccagno e viceversa perché l'impresa che si è aggiudicata il servizio di tra­sporto tramite bus ha mezzi più piccoli dei 2,5 m di larghezza, questo potrebbe essere utile per la percor­renza sulla carreggiata. La seconda soluzione, più strutturata, potrebbe essere quella di attestare i treni a Mac­cagno anzichè a Luino», by-passan­do di fatto il blocco. Cattaneo fa no­tare che bisognerebbe prima risolve­re un problema tecnico di alimenta­zione elettrica. In sostanza occorre fare in modo che le autorità ferrovia­rie svizzere, che hanno tolto la cor­rente per fare i propri lavori sulla fer­rovia nel Gambarogno, ripristinino la corrente su quel tratto italiano che pure dipende dall'alimentazione elet­trica in Svizzera. C'è anche la possi­bilità, vista come ultima, di un treno diesel sul Verbano.
Il sindaco di Maccagno Fabio Passera dal canto suo vuol rassicurare i ticine­si. «Sono soddisfatto di queste ipotesi di soluzione per dei lavori che dovreb­
bero giungere a compimento dopo ben 35 anni e che faciliteranno il transito dalla Svizzera su strade migliori nel no­stro territorio. Un treno navetta - con­clude Passera- sarebbe il massimo, con auto postali che trasborderebbero i pas­seggeri a Maccagno per prendere un poi ancora treno e proseguire senza blocchi o perdite di tempo». Insomma, sul Verbano, grazie anche al dialogo tra la Regione Lombardia, Tilo e le auto­rità politiche ticinesi, si dovrebbe arri­vare ad una soluzione già nel corso di questa settimana in modo dav permet­tere sia il buon andamento dei cantie­ri che delle comunicazioni italo-sviz­zere e viceversa. S.D.R CdT

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