venerdì 24 giugno 2011

Consiglio degli Stati: "Sostegno al Ticino nei rapporti con l'Italia"

LUGANO - Occorre sostenere il Ticino in vista di una nuova regolamentazione dell'imposizione dei frontalieri. Con una mozione accolta all'unanimità, la Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati invita il Consiglio federale a far pressione su Roma per risolvere il problema dell'imposizione dei frontalieri che lavorano in Ticino.

Occorre rinegoziare l'accordo di doppia imposizione con l'Italia, nell'intento di trovare una soluzione più favorevole al Ticino, rimediando in particolare all'assenza di reciprocità nell'ambito dell'imposizione dei frontalieri, si legge nel testo della mozione.

La commissione si è riunita a Lugano ieri e oggi sotto la presidenza di Dick Marty (PLR), in presenza della ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf e del capo del Dipartimento dell'economia Johann Schneider-Ammann. Stando a una nota dei servizi del parlamento, la commissione ha dapprima interrogato una delegazione composta della presidente del Consiglio di Stato Laura Sadis e dei granconsiglieri Saverio Lurati e Christian Vitta.

I commissari hanno quindi esaminato l'iniziativa del Cantone del Ticino che chiede all'Assemblea federale di rimediare all'assenza di reciprocità in materia di rimborso dell'imposizione dei lavoratori frontalieri, nonché di ridurre la percentuale degli introiti fiscali dell'imposizione alla fonte, restituiti dalla Svizzera all'Italia, dall'attuale 38,8% al 12,5%, analogamente a quanto applicato all'Austria. Queste problematiche sono già state sollevate anche dai membri della Deputazione ticinese in vari atti parlamentari.

La commissione - afferma il comunicato - ha espresso piena comprensione per la particolare situazione cui è attualmente confrontato il Ticino, situazione che rientra nel quadro delle difficili relazioni con l'Italia che da alcuni anni ledono la piazza economica e finanziaria ticinese. La commissione rileva che le richieste dell'iniziativa cantonale possono essere esaudite unicamente attraverso una rinegoziazione dell'accordo di doppia imposizione, attualmente ancora bloccato dalle autorità italiane.

Al posto dell'iniziativa, all'unanimità la commissione ha preferito adottare una mozione - vincolante - che, nel quadro della rinegoziazione della Convenzione tra la Confederazione e la Repubblica italiana per evitare le doppie imposizioni, incarica il Consiglio federale di rimediare all'assenza di reciprocità nell'ambito dell'imposizione dei lavoratori frontalieri. La mozione invita anche il governo a tener conto della nuova definizione data allo statuto di frontaliero, in applicazione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone.

Infine, la mozione chiede di valutare i recenti cambiamenti della realtà socio-economica delle regioni di frontiera direttamente toccate dal citato accordo. Occorre pure ridefinire la natura del versamento di compensazione, adattandolo alle circostanze attuali.
(tio.ch)

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