«Governo e Parlamento del Canton Ticino hanno chiesto a Berna di bloccare i 54,9 milioni di franchi, 45,7 milioni di euro, di fondi di ristorno dei frontalieri in pagamento il prossimo 25 giugno finchè non sarà applicata la mozione votata all'unanimità dai parlamentari italiani per cancellare la Svizzera dalla lista nera dei paradisi fiscali». A dirlo il ministro ticinese Marco Borradori, presidente della Regio Insubrica,
ieri, a Como, in occasione dell'assemblea generale della Comunità di lavoro di confine. «Non vogliamo trattenere i fondi fiscali dei lavoratori – ha spiegato Borradori – poiché rientrano in accordi internazionali. Ma chiediamo che siano depositati su un conto vincolato, finchè alle parole non seguano i fatti». E se nei prossimi giorni non pervenissero risposte da Berna e da Roma? «La questione è stata posta – ha sottolineato il ministro – decideremo che cosa fare». Per i Comuni e le Province di confine, quei fondi sono vitali: derivano dalle imposte alla fonte dei 50.000 lavoratori che risiedono nei territori italiani di confine e che, nel 2010, hanno prestato la loro opera in Canton Ticino. Non versano Irpef, né addizionali in Italia.la provincia di varese
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