MILANO - Il quorum è stato raggiunto. Quella che fino a lunedì mattina sembrava solo
una eventualità più che probabile (dopo il 41% di votanti registrato nella rilevazione
di domenica sera) è diventata una certezza con l'arrivo dei primi dati ufficiali del
ministero dell'Interno: l'affluenza alle urne per i quattro referendum si è infatti
attestata al 57%.
Lo stesso Silvio Berlusconi, in mattinata, a voto ancora in corso,
aveva rotto il silenzio elettorale ammettendo che «dovremo dire addio al nucleare
in seguito del voto popolare» e che «dovremo impegnarci sulle energie rinnovabili».
Un concetto poi ribadito a risultato ormai conclamato: «La volontà degli italiani
è netta su tutti i temi delle consultazioni».
I RISULTATI - Insomma, un risultato decisamente positivo per i comitati
referendari, che per la prima volta da 16 anni a questa parte riescono nell'obiettivo
di ottenere una partecipazione di popolo tale da garantire la validità della
consultazione. In tutte le precedenti occasioni, infatti, il fronte dei no
ha sempre preferito optare per una campagna pro-astensione, con l'obiettivo
di far fallire il voto assommando il proprio non voto a quello degli astensionisti
fisiologici, coloro che cioè non vanno a votare neppure per le elezioni politiche.
Ma questa volta il «fuori gioco» referendario non è scattato. E il risultato alla
fine è stato scontato: i sì per i diversi quesiti, senza significative variazioni
per i diversi temi affrontati, risultano attorno al 95-97%.
Nessun commento:
Posta un commento