mercoledì 14 dicembre 2011

Il Ticino a difesa dell'italiano

 Fate come dico ma non fate come faccio il vecchio proverbio va giusto di misura per chi si prodiga a tutela dell'italianità .Il buon Dadò farebbe bene a fare un giro presso l'ente turistico di Locarno e consigliare agli addetti a voler iniziare la tutela della lingua e della cultura italiana nell'intera Confederazione.
Locarno a scanso di equivoci dovrebbe far parte della confederazione. Comunque abbiamo girato pure all'interno dell'ufficio e anche li l'italiano sembra essere scomparso dal vocabolario

2 commenti:

  1. fate come dico ma non come faccio!
    il rispetto della nostra lingua deve partire da noi stessi e poi semmai avremo pure quello altrui.
    ma crediamo che siano scemi i turisti che confondono le macellerie alle farmacie ecc.. ? diamo una regolata alle nostre insegne ed in seguito magari potremo chiedere rispetto e comprensione.... buona giornata w.r

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  2. Ora non scadiamo nel ridicolo, se vado in vacanza in Egitto, in Croazia, in Russia, in Svezia, in Spagna o in qualsiasi Paese del mondo non mi aspetto certo che nell'ufficio turistico si parli nella lingua locale. Se si vuole dare indicazioni ai turisti si deve parlare una lingua internazionalmente riconosciuta altrimenti mi sembra un filino inutile.

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