martedì 3 gennaio 2012

GERRA GAMBAROGNO: Da dieci anni sono transumanti dalla Verzasca

GERRA GAMBAROGNO Da dieci anni sono transumanti dalla Verzasca
Giovane famiglia di alpigiani batte il Generale Inverno
Dall’autunno alla primavera la giovane
famiglia Monaco vive e lavora al Pianasc, sui
monti del Gambarogno: niente consumismo, ma un ritorno
alla natura.

Riuniti nella stalla ad accudire alle 90 caprette.
D’estate all’alpe Mügaia, tra le creste selvagge e solitarie della Verzasca.
D’inverno il paesaggio più modellato
e dolce dei Monti di Gerra Gambarogno, suggestiva specola sul Verbano.
Christian ed Ester Monaco, con i figli
Tiziano, Nicola e Simona sono gli ultimi a continuare la secolare transumanza con i loro armenti. Al Pianasc,
vertice del grande maggengo di Gerra, lo stallone ospita 90 capre, 7 mucche, un torello, due maiali e altrettanti asinelli. Un piccolo spaccato dell’arca di Noè.
Capodanno con il pascolo coperto
della neve. «Ma l’inverno, quello vero,
non l’abbiamo ancora visto e qui abbiamo la fortuna di essere i più soleggiati del Gambarogno, almeno tre ore
al giorno», dice Christian. Gli animali consumano il fieno dell’estate,
«sempre in calo, anche se quassù sono l’unico a falciarlo. Il bosco avanza
dappertutto».
Un tempo i Monti di Gerra erano lo
stanziamento primaverile e autunnale di tutto il paese. L’estate si passava
all’Alpetto e all’alpe Tempelina, abbandonato da un pezzo.
«Ora i Monti contano 56 case di vacanza – dice Walter Balestra, “storico” presidente del Patriziato – ma noi teniamo molto all’azienda agricola della famiglia Monaco, che continua l’antica
tradizione. Per questo il Patriziato ha
costruito la strada, quasi un chilometro e mezzo, che dal piazzale dei Monti sale fino alla loro residenza. Un tempo qui viveva un eremita, Attilio Sartori, ritornato di notte da Parigi dove
abitava. Una scelta di vita».
Da Gerra ai Monti sono 7 chilometri
e la via è stata intitolata a Massimo Pini, granconsigliere e poi consigliere
nazionale, che su queste montagne
aveva il suo habitat prediletto.
Anche i tre figli dei Monaco si trovano nel loro regno. Anzi Tiziano, 10 anni starebbe tutto l’anno all’alpe Mü-
gaia: «Almeno non devo andare a
scuola!». Ogni giorno la mamma li accompagna tutti e tre nelle diverse località della riviera per onorare l’obbligo scolastico: due ore il mattino e altrettante il pomeriggio.
Naturalmente al Pianasc non ci sono
giornate di vacanza: mucche e capre
vanno accudite senza pause per produrre formaggelle, büscion, mozzarella di mucca e per rinvigorire i capretti da vendere a Pasqua.
Quanto ai regali di Natale, per Tiziano, Nicola e Simona non sono arrivati giochi elettronici né prodotti effimeri, ma vestiti e cose utili per la quotidianità. Al Pianasc la vita è completamente sganciata dal consumismo generalizzato. Una marginalità positiva
e un bell’esempio di valori praticati da
dieci anni in quest’eremo.
(T. V.)

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