Nuove reazioni nella regione ai tagli decisi da Roma per il trasporto pubblico sul Lago Maggiore
da la regione
Tagli alla Navigazione sul Lago Maggiore (Nlm): da oltre frontiera le notizie non sono confortanti. Nel corso dell’incontro avvenuto 4 giorni fa a Milano tra la Gestione governativa della Navigazione sui tre laghi (Como, Garda e Verbano) e l’assessore della Regione Lombardia alle infrastrutture e mobilità Raffaele Cattaneo è emerso che le forbici del governo Monti potranno portare a un aumento delle tariffe dei biglietti (fino al 30 per cento per quelli singoli) e a una contrazione del numero di corse. È stato stabilito pure che verrà nominato un gruppo di lavoro congiunto per verificare la situazione che si verrà a creare con l’introduzione dell’orario estivo dal prossimo 1° aprile. Occorrerà capire quale sarà l’impatto sul turismo. Stando a Cattaneo, « saranno valutate sia le modifiche dell’assetto dell’orario sia le misure di integrazione con altri mezzi ».
È un monopolio italiano
La situazione d’incertezza sta creando preoccupazione nel Locarnese; la Nlm, infatti, è gestita dall’Italia per una convenzione firmata con Berna.
« Credo che gli atti bilaterali tra i due Paesi vadano riesaminati per stabilire quali possano essere gli interessi delle due parti in causa in merito a un’apertura sul bacino svizzero. Da una parte verso un trasporto pubblico per la sponda destra e quella sinistra del Ticino; e dall’altra verso l’entrata dei servizi della Navigazione nel novero delle offerte combinate (tipo il metà prezzo con l’abbonamento generale) già in vigore per molte aziende di trasporto pubblico ». Renzo Botta guarda avanti. In previsione di una primavera probabilmente calda, sul bacino svizzero, come conseguenza dei guai italiani, il cofondatore del Forum Lago Maggiore, e oggi coordinatore del neonato Centro di competenza Lago Maggiore dell’Ente regionale di sviluppo, ipotizza una “regolarizzazione” dei rapporti transfrontalieri « in modo tale che la posizione italiana cessi di avere un effetto monopolistico esclusivamente in Ticino ».
Al momento la bilancia dei benefici pende nettamente verso l’Italia. Infatti, prosegue Botta, « sul bacino svizzero ogni forma di trasporto pubblico alternativa a quella gestita dalla Nlm è bandita dalle regole fissate dalla convenzione italo-svizzera. Mentre oltre confine ciò non accade: esistono, e vengono accettati, altri servizi da parte di trasportatori locali. Non è ovviamente immaginabile una Navigazione svizzera per il solo bacino elvetico del Verbano, ma sarebbe opportuno muovere tutti i passi per ritagliarci spazi di manovra. Potrebbero aver da dire la loro anche portatori d’interesse come l’Ente turistico Lago Maggiore, che si occupa della vendita dei biglietti, o le Fart ». Fart nel cui regolamento organico sono inseriti gli impiegati “svizzeri” della Navigazione, come retaggio dell’epoca in cui il servizio era ancora gestito in Svizzera.
La convenzione di privativa lega fra l’altro anche le Isole di Brissago. Ne sa qualcosa il trasportatore ticinese che tempo fa aveva organizzato il trasporto da Porto Ronco: fu costretto a chiudere. « Se le cose potessero essere gestite con più libertà, senza sottostare al monopolio italiano, le Isole ne beneficerebbero in primis come apporto di turisti », scommette Botta.
Quanto, infine, ai margini di manovra ticinesi in merito ai possibili tagli primaverili, « purtroppo siamo bloccati – conclude Botta –. La causa è proprio l’esistenza di un monopolio in cui la Svizzera si fa dettare tutte le regole ». L’Ente turistico Lago Maggiore (Etlm), dal canto suo, non sta certo con le mani in mano ad attendere gli eventi.
Timori per il turismo
Il Consiglio d’amministrazione lo scorso 20 gennaio ha scritto al direttore della Nlm ad Arona, Massimo Checcucci, esprimendo viva preoccupazione sia per l’aumento delle tariffe dei biglietti, sia per i tagli delle corse. « L’importanza di un’offerta allettante e competitiva sul bacino svizzero del Lago Maggiore è ovviamente di fondamentale importanza per il turismo della nostra regione, conosciuta principalmente come meta lacustre », si legge nella missiva, con cui l’Ente turistico chiede di venir aggiornato sulle novità che dovessero giungere da Roma o Milano nell’ambito delle trattative in corso.
Per ora, come ci conferma il direttore Etlm Fabio Bonetti, da Arona non è giunta nessuna risposta. « Le uniche informazioni – afferma il direttore con un certo disappunto – sono quelle che leggiamo sui giornali ». Una mancanza di chiarezza che alimenta i timori su ciò che avverrà con l’introduzione dell’orario estivo.
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