‘Han voluto il Ceneri, adesso lo usino’
Il sindaco del Gambarogno ribatte all’Hupac sul potenziamento della Bellinzona-Luino per i treni merci
COSÌ RIPORTA LA REGIONE
Le recenti esternazioni dei vertici di Hupac, che chiedono a gran voce il potenziamento della linea ferroviaria Bellinzona-Luino per il transito dei treni merci, preoccupano il sindaco del Gambarogno Tiziano Ponti.
« Non metto minimamente in dubbio il principio che prevede il trasferimento su rotaia del trasporto delle merci. Sono pure cosciente che, anche in questo contesto e per il bene comune, ognuno dev’essere pronto a fare dei sacrifici– premette Ponti –. A suo tempo però, quando erano in discussione le varie opzioni per il transito verso sud dei treni merci, le autorità del Gambarogno avevano chiesto di valutare la possibilità di realizzare un tunnel per togliere dall’apprezzata zona turistica e residenziale il traffico dei treni merci. Come ben sappiamo, la scelta è poi caduta sul tunnel di base del Monte Ceneri, la cui realizzazione prevede investimenti miliardari ». Le cose quindi non sono andate come avrebbero voluto i gambarognesi. « Ora che il grande progetto è in cantiere, e a quattro anni dalla messa in servizio di AplTransit, si invocano nuovi ingenti investimenti per adeguare i profili delle gallerie e le infrastrutture sulla linea per Luino in modo da dirottare su questa tratta il traffico merci – continua il nostro interlocutore –.
Questo perché ci si accorge ora che il prosieguo della via a sud del Ceneri con lo sbocco verso l’Italia è difficoltoso ».
Il sindaco della riviera sulla sponda sinistra del Verbano non le manda a dire e avverte: « Alla luce di queste premesse, oltre ai gambarognesi che potrebbero essere toccati dalle proposte di Hupac, anche molti altri cittadini si chiederanno qual è la logica che sta dietro a questa politica di costruzione della rete per il trasporto delle merci e d’investimento di soldi pubblici. Sicuramente si doveva pianificare meglio e chiarire in anticipo tutti i dettagli per lo sbocco a sud ». Molte, per Ponti le incongruenze di un modo di procedere poco lungimirante: « Sembra illogico realizzare, con un ingente investimento, un tunnel di base al Monte Ceneri e poi non sfruttare questa potenzialità per il transito veloce verso sud per andare invece a chiedere di aumentare la capacità della linea su Luino. A questo punto, penso proprio che sarebbe stato meglio sotto tutti i punti di vista (economico e di impatto sui residenti) realizzare un tunnel nel Gambarogno come proposto a suo tempo. Il ‘contributo’ della regione al trasferimento delle merci su rotaia, sarebbe comunque stato quello di dover sopportare la tratta a cielo aperto tra Contone e Quartino ».
Insomma, il Gambarogno, che fino all’arrivo delle recenti pareti antirumore è stato stretto nella morsa dello sferragliamento del traffico merci su rotaia, non è disposto a stare zitto: « Sarebbe ingiusto penalizzare ora la sponda sinistra dirottando il traffico su binari che, nonostante la posa dei ripari fonici e il maquillage tecnico richiesto, manterranno le caratteristiche di una linea ultracentenaria (aperta nel 1882): basti pensare ai raggi di curvatura, ai manufatti o peggio ancora, al passaggio a livello in centro a Luino. Altro che linea veloce! Mi auguro che, coloro che hanno preso la responsabilità per la costruzione del tunnel di base del Monte Ceneri, sappiano riportare a buona ragione i vertici dell’Hupac e rimettere, nel vero senso delle parole, i vagoni sui giusti binari ».
In conclusione: « La metafora che scaturisce da questa paradossale situazione è che stiamo costruendo una reggia, ma non abbiamo previsto bene le vie d’accesso, quindi finiamo per restaurare un pollaio per andare a viverci con la famiglia ».
Le recenti esternazioni dei vertici di Hupac, che chiedono a gran voce il potenziamento della linea ferroviaria Bellinzona-Luino per il transito dei treni merci, preoccupano il sindaco del Gambarogno Tiziano Ponti.
Certo che un sasso come quello caduto a Sementina, se lo meriterebbero sui binari, se solo facessero passare tutto quello che dicono.
RispondiEliminaProprio roba da "Landfogti" a pensarci bene.
Non se la meritano premetto, ma a qualcuno di quei signori, gli offrirei una bella settimana di vacanza nella Regione, forse cambierebbero idea caso mai non ci fossero mai stati!
La nostra cara Doris ministra,ci viene spesso....
RispondiEliminaBravo sindaco.Ma penso tu sia altrettanto cosciente che la battaglia è persa in partenza.Quale è la forza del Gambarogno contro quella del governo cantonale e contro la volonta della citta di Lugano?
RispondiEliminaLa storia che a sud di Chiasso non sono pronti, lascia il tempo che trova.A ridosso del Ceneri non vogliono tutte le porcheria che transitano sui binari , per cui è meglio che passino da Luino ,che tanto anche se ci restano secchi sono pochi.
Seriamente, abbiamo solo la natura dalla nostra parte.Il territorio accidentato non permette per fortuna di realizzare le modifiche
che questa linea necessita.
L'Italia poi non ha euro da investirvi, oltre la protezione eseguita 2 anni fa con la galleria dopo Maccagno.
C'è solo da augurarsi che la natura prenda il sopravvento su certe follie, e scarichi qualche centinaio di metri cubi sulla linea ferrata,cos^ìi da metterla fuori uso.
In caso di bisogno e per il bene del popolo gambarognese a volte la natura si può anche aiutare. Lo hanno fatto a Gironico chissà che non funzioni pure qui
RispondiEliminaCi avviciniamo all'estate, non ci starebbe una bella raccolta di firme, visto il numero di case secondarie che ci sono da voi e l'eterogeneità di chi risiede anche solo saltuariamente nella regione?
RispondiEliminaSono certo che l'effetto sarebbe di portata nazionale e non solo!
Ciao e auguri da un "gambarognese" fuori uscito.
Guido