Gambarogno, la"Via Crucis" ha individuato la casa
Sono passati 40 anni dalla sottrazione dei quattordici pannelli della nuova "Via Crucis"
di Sant'Abbondio, dalle cappelle che fiancheggiano il sentiero che collega la piazza del
paese alla chiesetta del Lauro. Le opere erano state realizzate da alcuni artisti
nell'ambito della "Scuola dell'affersco" (direttore artistico il prof. Aurelio Morellato
dell'Università di Ravenna) promossa dal Circolo di Culturta del Gambarogno. Dopo
pochi mesi - qualcuno si ricorderà - alcuni pannelli erano stati presi di mira da vandali
- purtroppo rimasti ignoti - e gravemente danneggiati o distrutti. Per evitare che tutti
facessero la stessa fine, i promotori decisero di salvare gli otto rimasti e di conservarli
provvisoriamente in un locale comunale.
Alle caplelle rimaste vuote fu poi ridato vita
con altre opere pregevoli - finalmente rispettate - divenute un polo d'attrazione per i
numerosi visitatori). E quelle accantonate ? Dopo un "riposo" di quasi quarantanni,
un gruppo di promotori, con il sostegno di "Gambarogno-Arte", ha individuato
almeno due luoghi ben visibili dove sistemarle in modo definitivo. Nella mattinata di
venerdì, presente la municipale Carmen Gabbani, responsabile del dicastero Cultura e
sport, il presidente di Gambarogno-Arte Waldis Ratti, ed il segretario della Regione
Locamese e Vailemaggia (sub regione del Gambarogno) Christian Bordali, è stato
compiuto un passo importante per la scelta del luogo, che non è il caso di svelare sino
alia scelta definitiva. La Via Crucis rimarrà probabilmente orfana delle sei opere
distrutte (la decisione verrà presa in un secondo tempo) ma all'inizio del percorso verrà
collocato un pannello ben visibile (che dovrebbe servire da monito ai... malintenzionati)
per informare i visitatori sui motivi del percorso "zoppo".
(DI.)
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