Concediamo ai giovani il tempo necessario per imparare.Ticinonline
tanto per capirci – potremmo anche dire: i tempi dell’esperienza di un bambino) sono unici e, soprattutto, non sono decidibili a tavolino.
Il rischio, per chi si occupa di educazione, di farsi espropriare della responsabilità di gestire i tempi dell’educazione dei bimbi o dei ragazzi di cui si occupa è grande, anzi: grandissimo. Esigenze di elasticità, sviluppo di nuove competenze, mobilità e via dicendo non sempre (quasi mai, in verità) si coniugano con i bisogni di un bambino di scoprire, sperimentare, provare. “Il mondo là fuori non attende” è un’espressione che amano ancora recitare alcuni scellerati che si ostinano a pensare che siano sempre gli altri a dettare i ritmi della nostra vita. L’educazione dei nostri bambini non è però sacrificabile su nessun altare, men che meno su quello di chi crede che bruciare le tappe – e quindi: non prendersi i tempi giusti per fare educazione – sia il segno di una maggiore intelligenza.
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