tappeto rosso all’ipotesi Gambarogno.
Il progetto di unione degli enti della nostra regione piace pure alle valli Il turismo si fa in quattro di Alan Del Don I vertici di Biasca e Riviera vedono di buon occhio l’idea: ‘Così prepariamo il futuro’. E stendono il tappeto rosso all’ipotesi Gambarogno. Non solo sentieri Piace, eccome se piace. L’idea di unire i quattro enti turistici della nostra regione ha fatto breccia pure nelle valli e non solamente a Bellinzona (cfr. laRegione di ieri). Di più. C’è persino la corsa a rivendicare la paternità della proposta. Ecco pertanto che l’Ente turistico Biasca e Riviera, riunitosi in assemblea ieri sera nell’aula magna delle Elementari di Osogna, caldeggia il matrimonio allargato da celebrare prima dell’entrata in vigore della nuova legge cantonale (1° gennaio 2015). Stesso discorso per i ‘cugini’ di Blenio e Leventina.
Lasciando nel contempo la porta aperta a quel Gambarogno che non ha nascosto la voglia di convolare a nozze con il Bellinzonese e Alto Ticino, ‘divorziando’ pertanto da Locarno. Procediamo con ordine. Partendo dal progetto di aggregazione fra i quattro moschettieri del turismo del comprensorio: Bellinzona, Biasca e Riviera, Blenio e Leventina. «Noi siamo da sempre favorevoli a questa ipotesi, alla luce della collaborazione che già unisce gli enti. Se ne parla da un anno e mezzo e finalmente ora si è iniziato a fare sul serio», ha esordito il presidente dell’ente del Borgo Leonardo Vananti , il quale ieri mattina ha incontrato la stampa per presentare i conti 2012. Secondo la presidentessa di Bellinzona turismo Flavia Marone vi sarebbero dei personalismi che frenano la possibile fusione... «Se vi sono davvero delle resistenze, queste non provengono certo da noi. Visto che siamo fra i promotori. Probabilmente la mia omologa si riferiva a qualche dinamica politica. Personalmente sono ottimista: credo che si possa arrivare compatti alla creazione delle future Organizzazioni turistiche regionali secondo la riforma voluta dal Cantone». Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore Giorgio Campiche , il quale prima della conferenza stampa si era proprio incontrato al castello Sasso Corbaro con gli altri tre responsabili per una delle numerose riunioni intercorse negli ultimi mesi: «Stiamo lavorando bene. E soprattutto lo stiamo facendo in prospettiva, di modo da arrivare rodati alla nascita della nuova legge». Nel concreto, l’aggregazione cambierà poco o nulla. Gli sportelli saranno mantenuti. Verrà nominato un direttore affiancato da dei responsabili di area e creato un unico logo. E il Gambarogno? «Una regione che vuole unirsi a noi fa sempre piacere», ha affermato un serafico Campiche. Probabilmente se ne parlerà il 19 giugno, quando i presidenti degli enti terranno un summit con i granconsiglieri della regione per discutere della revisione del settore. Nuova sede e forse l’ostello Spulciando i dati dell’anno scorso, balzano all’occhio i pernottamenti: +40%, pari ad oltre 17mila. Per il futuro l’ente turistico prevede di trasferire entro fine 2014 la sede alla stazione di Biasca (le trattative con le Ffs sono a buon punto) e di realizzare un ostello la cui fattibilità è stata accertata dalla Supsi.
certo che dopo le dichiarazioni di parte la sposa deve avere una risposta altrimenti o rimane zitella o verrà .....
RispondiElimina