Dietrofront sulla plastica: "Non illudiamo più i cittadini"
– Stavolta è toccato agli abitanti di Cugnasco-Gerra ricevere la fatidica lettera. Dopo Sementina, un altro Comune ticinese fa dietrofront sull’obbligo di separare la plastica dal resto dei rifiuti. D’ora in avanti potrà essere gettata nel sacco come l’immondizia ‘normale’. La comunicazione giunta dalle autorità non ha mancato di suscitare qualche perplessità tra i residenti. “Ma il fatto – spiega Daniele Zulliger
, capo dell’Ufficio cantonale della gestione dei rifiuti – è che nella Svizzera italiana c’è solo la ditta Puricelli di Riva San Vitale che ricicla esclusivamente alcuni tipi di plastiche. Nessuno però è in grado di smaltire e riciclare la plastica mista”.
La beffa - In realtà fino a qualche tempo fa il compito di separare e riciclare le plastiche se lo era assunto un’azienda di San Vittore. “Ditta che è fallita dopo pochi anni – sottolinea Zulliger –. E così tutti quei Comuni (in totale circa 25) che nel frattempo, proprio sull’onda dell’entusiasmo, avevano deciso di introdurre la raccolta differenziata della plastica mista, si sono ritrovati senza più un partner che la ricevesse e la trattasse”.
Controsenso - In altre parole, i Comuni che continuano a proporre la raccolta differenziata della plastica mista stanno portando avanti un’idea utopica. Poco utile visto che la plastica finisce, come il resto dei rifiuti non riciclabili, al termovalorizzatore di Giubiasco. “Il nostro consiglio – dice Zulliger – è quello di non illudere più i cittadini e quindi di fare interrompere la raccolta differenziata della plastica mista. Anche perché così si ridurrebbero i costi a carico dei Comuni. Per la raccolta differenziata della plastica mista, infatti, bisogna avere un contenitore apposito e, inoltre, deve passare un altro camion, diverso da quello che raccoglie il resto dei rifiuti”.
Autonomia comunale - La decisione su come agire in materia spetta comunque ai singoli Comuni. “Il Cantone indica ai Comuni, tramite il regolamento cantonale di applicazione all’Ordinanza tecnica sui rifiuti, quali sono le raccolte separate obbligatorie e quali invece quelle facoltative. Alcuni Comuni, nonostante la consapevolezza che la plastica mista non viene più riciclata, vanno avanti comunque con questa prassi perché ormai la popolazione è abituata così e perché in questo modo si aiutano i cittadini a riempire meno in fretta i sacchi della spazzatura, su cui spesso grava la famosa tassa”.TIO
Ecco, non credo proprio che per plastiche miste ci si riferisca al PET...
RispondiEliminaCome volevasi dimostrare. Altro che ecologia, raccolta differenziata, tassa sul sacco: a Giubiasco hanno bisogno di carburante per i forni. Senza di questo nessuna produzione di energia elettrica e teleriscaldamento.
RispondiEliminaGiù le fette di salame dagli occhi!