giovedì 2 gennaio 2014

Quando Il Gambarogno fa scuola

Lugano, si risparmia anche sui WC

Dal primo gennaio sono state chiuse le toilette pubbliche meno utilizzate
LUGANO - Le misure di contenimento delle spese elaborate dalla Città di Lugano non risparmieranno nemmeno le toilette. Fino a qualche giorno fa sulla porta di quelle situate all’entrata del cimitero era affisso un cartello con scritto:
«Dal 1. gennaio 2014 questo servizio pubblico verrà chiuso definitivamente per ordine del Municipio». Un fatto che non ha mancato di sollevare perplessità e anche indignazione in qualche cittadino.
Ora il cartello è però stato tolto, come mai? «Perché era vero soltanto in parte», spiega la municipale Cristina Zanini Barzaghi, confermando che nell’ambito delle misure di risparmio che toccano il Dicastero servizi urbani vi è la riduzione del numero di bagni pubblici: «Abbiamo fatto un’analisi di costi e benefici, verificando l’effettivo utilizzo. Abbiamo appurato che gli unici effettivamente sfruttati sono praticamente solo in centro. I più gettonati sono negli autosili. Nei quartieri periferici invece alcuni vengono frequentati solo due o tre volte alla settimana, troppo poche per giustificare un’apertura 24 ore su 24». Vi è inoltre un’altra differenza, che riguarda pulizia e manutenzione: in centro è curata dal personale della nettezza urbana (e quindi dal DSU), mentre fuori era finora affidata a ditte esterne. Dal 1. gennaio però si cambia: delle 58 toilette presenti sul territorio, la Città continuerà ad occuparsi di una ventina, mentre 29 saranno chiuse, perché il DSU non potrà gestirle («non dimentichiamo che subiremo anche un ridimensionamento del personale» ricorda Zanini). Ai costi di manutenzione si aggiungono inoltre quelli generati dai frequenti atti di vandalismo. Il risparmio totale annuo si aggirerà quindi sui 280.000 franchi.

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