Non un semplice “mulo” della droga, non un semplice operatore su tratta breve o media. Forse un intermediario, ecco: forse il soggetto che avrebbe dovuto fungere da tramite fra due distinte organizzazioni criminali, produttori da
una parte e distributori - su larga scala - dall'altra. Di più non si apprende, al momento ovvero sulla scorta delle informazioni diffuse da fonti della Polcantonale, circa il 24enne che in un momento imprecisato della scorsa settimana - secondo fonti consultate dal “Giornale del Ticino”, intorno alle ore 7.40 di giovedì 9 aprile - è stato bloccato al valico di Stabio frazione San Pietro, sull'uscita dal territorio svizzero, con un carico di droga nascosto in auto: tra i longheroni del telaio della “Porsche” è stata trovata cocaina in panetti per circa 27 chilogrammi, a quanto pare notevole il grado di purezza, controvalore stimabile sul mercato fra i 2.7 ed i 3.2 milioni di franchi al lordo del margine per lo spacciatore. Circa l'uomo, che è stato arrestato sull'intervento delle Guardie di confine e degli agenti della Polcantonale, viene solo riferito trattarsi di uno straniero residente all'estero ed al quale è contestato il reato di grave infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti. L'inchiesta, suscettibile di novità di ora in ora, viene coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli; la carcerazione del 24enne è già stata convalidata dal giudice per i provvedimenti coercitivi. Da definirsi per prima cosa, in sede di inchiesta, origine e destinazione della droga. Nelle immagini (fonte Guardie di confine), i panetti di droga sequestrati e le operazioni di recupero della merce.
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