domenica 15 aprile 2018

Porto comunale in affondamento?


Nel Gambarogno uno degli argomenti spesso discussi, è sempre il progetto del porto comunale al Sass di sciatt.
Un silenzio assordante giunge oramai dal palazzo di Magadino. Bocche cucite a tutti i livelli, con la giustificazione di ricorsi e tribunali al lavoro.
Ma i cittadini iniziano ora a interrogarsi veramente sul futuro di questa opera, nata tanti, troppi , anni fa e che non ha ancora visto l’inizio della realizzazione a oramai 5 anni ( mancano pochi mesi) dal credito milionario votato . 

E proprio qui le formalità e la legge potrebbero giocare un ruolo decisivo.
In effetti il credito votato aveva una decadenza di utilizzo di 5 anni, e per un’opera ,stimata realizzata in ca 18 mesi, sarà impossibile che venga conclusa in 7 mesi.
Ed il principio votato non è stato quello dell’inizio dei lavori ( peraltro mai seriamente iniziati) 
 ma quello dell’utilizzo completo dei ca 15 milioni entro la data di scadenza fissata al 31 di ottobre  del 2018.
Ma indipendentemente da queste perentorie date, un discorso su questa opera va ora aperto a tutto campo: da valutare seriamente , alla luce di questa esperienza, se effettivamente un porto per il Gamabrogno sia necessario, e se si un’opera di questo genere.
Un comune di lago come il nostro, attualmente dispone di un porto patriziale a Magadino, perfettamente funzionante ed efficiente.
Dagli studi effettuati per il porto al Sass di Sciatt, è emerso che un’altra opera analoga potrebbe essere utile. I fatti hanno però dimostrato che quanto progettato e  il luogo dove è stato previsto, non rispondono ai criteri di sicurezza e necessità della plaga. 
Esposto ai venti ,in una zona critica e con un progetto a terra con aspirazioni di garage per battelli, al coperto, i costi sono lievitati cammin facendo e sicuramente non si saranno contratti in questi ultimi 5 anni.
Le difficoltà di realizzazione , in particolare per tutta la parte a lago, ha convinto ben poche persone della concretizzazione di tale opera, che sicuramente sulla carta ha goduto di completa fiducia.
Ora si aprono forse 2 vie per affrontare la questione:  o si ritorna in consiglio comunale per rinnovare il credito, ben coscienti che se accettato si passerebbe sotto le forche caudine di una potenziale chiamata alle urne, oppure avere il coraggio ,in fondo, di abbandonare questo tipo di realizzazione, e con una buona collaborazione con il cantone progettare qualcosa di più semplice e facile da realizzare , sicuramente in altra zona.
I cittadini attendono fiduciosi che la politica in generale, municipio e consiglio comunale plaudente, abbiano a passare finalmente delle informazioni concrete e aggiornate.


4 commenti:

  1. E si che nel 2013, quando fu votato il credito di 14.500 mio di franchi da parte del Consiglio comunale vi fu, in aula una standing innovation, da parte dei presenti (Ticinonews andreast 2 ott 2013)
    Da allora il nulla. Silenzi, pasticci nelle valutazioni di fattibilità, errori tecnici di valutazioni ecc. Ad oggi sembra che siamo ancora ai piedi della scala. Con l'inesorabile passare del tempo é chiaro che il preventivo iniziale sarà sicuramente sorpassato e potremo arrivare ad un costo prevedibile tra i 18-20 mio di franchi, tenuto conto anche di eventuali modifiche di progettazione dovute ai noti motivi di stabilità.
    Ora penso, fin che siamo in tempo, che sia magari giunto il momento di fare una riflessione se non vale la pena di abbandonare questo progetto che, come dimostrano i fatti, non ha futuro.
    O vogliamo dare ancora incarichi per un nuovo progetto ad altri studi di ingegneria?
    Al limite sarà poi il popolo dire la sua in un'eventuale votazione al riguardo.

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  2. Ma per l'amor di Dio.... speriamo che tutto vadi per il giusto verso .......Attualmente a crederci alla creazione di un porto al Sass di Sciatt sono in pochi..... pochissimi. Speriamo che il buon senso abbia il sopravvento . Tanto cio' che è stato speso non lo si ricupera .....
    E con un po' di umiltà ,anche chi vuole proseguire pur sapendo...e sotto sotto sperare che tutto si arresti ,ammettino che non funzionerà ...forse in futuro .

    G.TELL

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  3. Mercoledì delle...ceneri. Qualcuno ha parlato di umiltà. Non bisogna arrivare a tanto, ma un minimo di Realpolitik indurrebbe l'autorità esecutiva a proporre la chiusura del progetto.
    Il tutto lascerebbe però supporre che la patata verrà passata al consiglio comunale e forse , ancora una volta ,al responso del popolo.Si deduce una certa incapacità propositiva di questo esecutivo, partito a 1000 all'ora e ora attanagliato da problematiche complicatesi con il tempo ( vedi tassa sul sacco, una diatriba ridotta a discussioni tra municipali ed ex municipale)

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  4. La cosa migliore e più saggia sarebbe quella di lasciar perdere il progetto porto.
    In seguito ristabilire la situazione originale del "Sass di Sciatt" dando l'incarico a un architetto paesaggista (e non sempre al/ai solito/i), il quale possa elaborare un'ottima soluzione con dei costi non proibitivi.

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