Il Porto Crodolo deve farsi grande
L’attuale offerta di posti non è più sufficiente. Sono cambiate pure le dimensioni dei natanti.
Un restyling in grande stile al piccolo porto comunale Crodolo di Ronco s/Ascona. Edificata nel 1993, questa importante struttura turistica del comune rivierasco è oggetto di un ripensamento in termini strutturali da parte del Municipio.
Una riorganizzazione delle sue componenti e un ampliamento, a detta dell’esecutivo, si rendono oggi più che mai necessari per svariate ragioni. A cominciare dalla tipologia delle imbarcazioni che vi attraccano o che occupano i posti barca. Rispetto ai natanti degli anni Ottanta, quelli attuali sono, mediamente,
di dimensioni più grandi e, di conseguenza, la loro mobilità all’interno della struttura lacustre diventa problematica. I cambiamenti climatici sotto gli occhi di tutti, inoltre, hanno reso difficile (se non impossibile) le manovre lungo il settore lungo la riva (a causa del livello troppo basso del lago in quei punti). A breve, sarà pure necessaria la sostituzione degli sbracci che ancorano la struttura (costo stimato dell’operazione circa 600mila franchi). Non da ultimo, l’accresciuta richiesta di posti barca di grandi e piccole dimensioni (quelle di dimensioni inferiori da destinare più che altro ai domiciliati o ai giovani che si avvicinano alle attività lacustri come la pesca), allo stato attuale, non può essere soddisfatta.
Di conseguenza, anche se in tempi assai recenti sono state sempre eseguite le manutenzioni ordinarie e si sono apportate varie migliorie (vedasi, ad esempio, il potenziamento dell’impianto elettrico), è giunto il momento di sciogliere i nodi e di procedere a una riorganizzazione logistica e a un potenziamento dell’offerta. Solo così si potrà infatti rendere l’attuale realtà portuale più adatta e in linea con le esigenze dettate da una portualità turistica moderna, orientata allo sviluppo del territorio.
Gli interventi da programmare
Il rinnovo della struttura comporterà uno spostamento – al largo – e l’ampliamento del molo frangionde esistente; una rimozione del pontile interno e la riorganizzazione degli ormeggi attuali; la creazione di nuovi pontili per barche tipo da pesca; infine la modifica della passerella d’accesso principale. Sentito il parere di uno Studio che si occupa di infrastrutture portuali, chiamato ad accompagnare il pianificatore comunale fino alla stesura del progetto definitivo, il Municipio ha deciso di elaborare, inizialmente, una richiesta di credito di 100mila franchi necessari ad allestire la preparazione degli interventi citati. L’importanza di queste opere è che non sono solamente finalizzate a rendere sicuro e riparato l’ancoraggio nel porto, superando le criticità, bensì mirano anche a favorire l’incremento degli ormeggi di imbarcazioni da diporto al fine di sviluppare le attività turistiche correlate, nonché quelle relative alle attività di pesca.
Il porto al Crodolo è gestito dall’azienda comunale porto natanti (APONA). Accanto alla struttura, edificata nel 1993, oltre ai normali servizi nautici come una gru, un cantiere nautico, 100 posti barca ecc., si trovano anche un bar e una piccola spiaggia incustodita a disposizione dei bagnanti.
E se anche il Gambarogno prendesse lo stesso specialista in porti? Non è stupida l'idea,visto che il nostro esperto,ha abbandonato la nave.
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