In un’epoca come la nostra, in cui sembra che questo o quell’altro leader potrebbe scatenare una nuova guerra mondiale, è spontaneo chiederci cosa frulli nella testa dei potenti.
Perché assumono comportamenti inspiegabili e così pericolosi?
Il loro cervello è diverso dal nostro? E’ vero che il potere logora chi ce l’ha?
In questo articolo risponderemo a queste domande.
Il loro cervello è diverso dal nostro? E’ vero che il potere logora chi ce l’ha?
In questo articolo risponderemo a queste domande.
1. Chi ha potere perde la caratteristica fondamentale degli esseri umani: l’empatia.
2. Il potere logora il cervello.
3. Perché ai potenti non fregherà mai nulla dei tuoi problemi.
4. La superbia è contagiosa.
E se veete qualche politico gambarognese superbo, e ce ne sono ecco il risultato
Come sappiamo, le persone di potere si circondano spesso di subordinati.
Staff, impiegati, sottoposti, fan, ecc.
Questi subordinati possono essere delle persone valide e competenti, ma spesso tendono a rispecchiare il loro capo per ingraziarselo.
In questo modo si pompa il delirio di onnipotenza che caratterizza tutte quelle persone che si trovano “ai piani alti”.
In questo modo si pompa il delirio di onnipotenza che caratterizza tutte quelle persone che si trovano “ai piani alti”.
La mancanza di empatia diventa contagiosa. Il paziente zero era il capo e i suoi sottoposti ne sono rimasti contagiati.
È facile ammirare e rispettare le persone carismatiche, ma non è così semplice distinguere il carisma dal narcisismo
«Il potere logora chi non ce l’ha», diceva un noto politico italiano, che di potere se ne intendeva moltissimo. A quanto pare, però, fa più danni a chi ce l’ha.
«Il potere logora chi non ce l’ha», diceva un noto politico italiano, che di potere se ne intendeva moltissimo. A quanto pare, però, fa più danni a chi ce l’ha.
C’è una parola molto antica che descrive bene tutto ciò: hỳbris.
“Hỳbris” è un termine greco che indica la tracotanza presuntuosa di chi ha raggiunto una posizione eminente e si sopravvaluta.
“Hỳbris” è un termine greco che indica la tracotanza presuntuosa di chi ha raggiunto una posizione eminente e si sopravvaluta.
La cosa interessante è che questa parola implica anche la fatalità di una successiva punizione, divina o terrena.
Non a caso è un tema ricorrente della tragedia greca.
Si riferisce in generale a un’azione ingiusta o empia avvenuta nel passato, che produce conseguenze negative su persone ed eventi del presente.
Non a caso è un tema ricorrente della tragedia greca.
Si riferisce in generale a un’azione ingiusta o empia avvenuta nel passato, che produce conseguenze negative su persone ed eventi del presente.
E’ chiaro: il prezzo che i superbi devono pagare è il fallimento, la caduta.
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