Con il suo petto arancione e il suo canto melodioso e frizzante, il Pettirosso è un compagno familiare nei nostri giardini e nei nostri boschi. In occasione del 25° anniversario dell’Uccello dell’anno, la popolazione svizzera ha scelto questo affascinante candidato come Uccello dell’anno 2025. BirdLife Svizzera presenta questo simpatico ambasciatore, che ci ricorda l’importanza della natura nelle zone edificate e ci mostra come tutti possano contribuire a promuovere una maggiore diversità negli spazi verdi.
Un compagno familiare
Con il suo petto arancione, il corpo paffuto e gli occhi scuri, il Pettirosso è facilmente riconoscibile. Conquista rapidamente il cuore delle persone con il suo atteggiamento spesso curioso e confidente. Quando facciamo giardinaggio, a volte ci osserva da una breve distanza, sperando di poter degustare un verme. Fin dalla nostra infanzia il Pettirosso è spesso presente nelle nostre prime esperienze con la natura, per cui non è raro che restiamo emotivamente legati a lui per tutta la vita.Un canto lungo tutto l’arco dell’anno
Nei centri abitati, il piccolo batuffolo di piume ci accompagna spesso per tutto l’anno. Solo una piccola parte dei “nostri” pettirossi rimane da noi in inverno, mentre la maggior parte si dirige verso il Mediterraneo. Altri pettirossi, invece, migrano in Svizzera da regioni più settentrionali e svernano da noi. Nella maggior parte dei casi, quindi, gli individui estivi e quelli invernali non sono gli stessi.
Il canto melodioso del Pettirosso può essere ascoltato anche in autunno e nelle giornate invernali soleggiate. Sia i maschi che le femmine difendono il loro territorio in questo modo, anche durante la stagione fredda. Il canto è spesso descritto come frizzante ma anche un po’ malinconico. È composto da una moltitudine di motivi ed è caratterizzato da numerose note limpide e alte, mescolate a gorgheggi e note più basse, cantate con un ritmo “jazz” e vario. Al mattino presto, il Pettirosso è uno dei primi uccelli a iniziare a cantare, mentre la sera è spesso uno degli ultimi a smettere. Se lo si sente di notte in città, di solito è segno di un forte inquinamento luminoso.Vita familiare negli arbusti
Le coppie possono formarsi molto presto nel corso dell’anno, ma la nidificazione inizia non prima della fine di marzo. La femmina costruisce il nido e cova i piccoli, mentre il maschio difende il territorio. Il nido a forma di coppa è fatto di muschio, foglie e fili d’erba, e in genere è ben mimetizzato. Il più delle volte è nascosto a terra, ad esempio sotto un fitto cespuglio o tra le radici. Ma il Pettirosso dimostra una grande adattabilità, per cui è possibile trovare nidi in nicchie dei muri, cassette nido, su edifici o in altri luoghi più insoliti. La femmina depone in media sei uova e di solito fa almeno due covate all’anno. Entrambi i genitori nutrono la prole con insetti, ragni e vermi, che trovano soprattutto nello strato erbaceo e sul terreno. Dopo due settimane i piccoli, macchiettati di marrone e ben mimetizzati, lasciano il nido. In autunno e in inverno, i pettirossi integrano volentieri la loro dieta con bacche e semi.Un ambasciatore per più natura nelle zone edificate
Il Pettirosso ha bisogno di habitat strutturati e diversificati in cui trovare cibo e nidificare in sicurezza. A tal fine necessita di arbusti indigeni, sia nei boschi che nelle zone più aperte. Nelle zone edificate è possibile trovarlo nei giardini e nei parchi. Per favorire la sua presenza in giardino, l’ideale sono siepi fitte con un denso sottobosco o arbusti spinosi. Questi non solo offrono siti di nidificazione, ma proteggono anche dai gatti. In autunno sono molto apprezzati gli arbusti con bacche come il sambuco, il sorbo degli uccellatori o il biancospino. Queste piante deliziano anche l’essere umano con i loro colori autunnali e, in alcuni casi, con le loro bacche commestibili.
Favorire la presenza degli insetti è altrettanto importante. Non solo molti insetti sono utili in giardino, ma fanno anche parte del menù dei pettirossi e di quasi tutti gli altri uccelli. Numerosi insetti hanno bisogno di piante perenni indigene e di prati naturali ricchi di fiori. L’edera fornisce agli uccelli e agli insetti cibo e opportunità di nidificazione. Anche lasciare sul terreno le foglie morte in autunno o ammucchiarle favorisce gli insetti e i ricci. La manutenzione naturale del giardino è essenziale: sfalciare diverse aree in modo alternato o lasciarne una parte in piedi più a lungo (anche durante l’inverno) fa molto bene alla natura.
Ma dove sono andati i merli?
RispondiEliminaBELLA DOMANDA
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