Il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo e l'anno prossimo, e, in seguito, avere la capacità di spiegare perché non è avvenuto.” Sir Winston Churchill/marquee>

sabato 1 marzo 2025

Aggr (grrrrrrr..)egazioni.

Siamo stati allagati da una cacofonia aggregazionista, orchestrata dal DI, mirata a voler sdoganare una necessità aggregativa del Locarnese.

Probabilmente l’esigenza di dover cercare di ridare lustro alla sua attività, azzoppata da continui e ripetuti problemi e insuccessi, si pensato di cercare di convincere i locarnesi che se non aggregano sono oramai morti.

Probabilmente si è cercato di ignorare la realtà ( non è immaginabile che non sia conosciuta)

Il Locarnese non aggregato funzione eccome che funziona. Le finanze sono sane praticamente dappertutto ( qualcuno come dappertutto succede, non è stato parsimonioso, ma situazioni gestibili), attività culturali e del tempo libero ben frequentate. Turismo sempre da soldout. Territorio ben gestito e valorizzato, in tutte le sue zone.

Ma per qualcuno questo non va bene, non tanto per le situazioni sul territorio, ma forse per ruggini personali o appetiti cadregali, cercando di trascinare in questa idea, città, periferia e regioni discoste.

Una valutazione già fatta e ripetuta negli anni, ma che non ha mai raccolto consensi entusiastici. E anche questa volta, nonostante i toni giaculatori del responsabile del DI,la sostanza è praticamente uguale a zero.

Conversando con diversi politici presenti alla riunione è ben emerso lo spirito dell’esercizio, riassumibile nell’affermazione . chi fa per sé fa per trè…, nel senso che le cose funzionano anche con le collaborazione senza necessità fusionistiche.

Del resto le realtà aggregate sul territorio ticinese, stanno portando alla luce problemi e preoccupazioni per l’esplosione dei costi di gestione deficitari e soprattutto milionari, che concernono da Mendriso a Lugano, Bellinzona, tanto per citare i grandi, senza tralasciare anche gi piccoli o gli ultimi, Verzasca per esempio, dove a un certo tiepido entusiasmo iniziale, grazie anche a qualche soldino che Bellinzona distribuisce , la gestione stà diventando molto difficoltosa. E non ne è risparmiato neppure il nostro bel Gambarogno che dopo anni di furore e di investimenti, non sempre necessari o indispensabili, inizia ad affondare in milioncini di debiti ricorrenti.

Gambarogno, le cui autorità, non si sa se solo per assecondare Bellinzona, hanno tentato di lanciarsi in una ulteriore aggregazione con altri comuni del piano.

Sarebbe forse meglio intraprendere una revisione del progetto iniziale e concluderlo in base all’evoluzione di questi 15 anni.Un fermo tecnico necessario, è oramai quasi indispensabile,visto quanti problemi attanagliano la gestione del comune.

Che il consiglio comunale , magari, abbia il coraggio di prendere posizione in merito?

ZIO TOM

4 commenti:

  1. Non sempre chi fa per sé fa per tre; alle volte anche l’unione fa la forza!

    RispondiElimina
  2. Che magari i nostri prodi si siano stufati , e vogliono abbandonare la barca?

    RispondiElimina
  3. Siamo all'osso e non cé piu niente da ruspare. Quando le casse sono vuote i primi a scappare sono quelli che hanno rosichiato tutto.

    RispondiElimina