Qualcuno sicuramente farà una crassa risata leggendo il titolo.
Ma forse non sarebbe così fuori luogo.
E anche questa volta con tutte le critiche sul capitolo finale.
Se il primo referendum fosse stato accettato, avrebbe potuto rimettere il campanile al centro del paese.
Oggi non saremmo nuovamente chinati a 90 gradi su un’opera che stà dissanguando le casse, con rimaneggiamenti del progetto, ufficialmente per contenere i costi, ma che crea una nebulosa poco chiara su quanto successo e stà succedendo .
Il municipio, nella sua autonomia operativa, si è presa la responsabilità di restringere, cancellare, modificare il progetto approvato, a suon di milioni in 2 occasioni diverse, dal CC.
In nome di un risparmio ipotetico si vorrebbe ridurre gli spazi a disposizione del pubblico e dei clienti che frequenteranno il porto. Un taglio netto del numero dei posteggi, già inizialmente al limite, e una riduzione della costruzione a terra, in particolare del locale bar/ristoro.
Che l’edifico a terra potrebbe essere ridimensionato ci potrebbe stare, anche se bisognerebbe valutare attentamente che le dimensioni del locale pubblico, siano conformi con la presenza di 280 posti barca e relativi utilizzatori.
Per i posteggi invece c’è odor di bruciato. Oggi se ne realizzano in minima parte, riservandosi poi l’ampliamento a breve o medio termine. Un escamotage per mascherare i sorpassi milionari , le cui giustificazioni sono poco trasparenti. Una soluzione quella dell’ampliamento a posteriori, non sostenibile, in quanto metterebbe fuori uso tutta l’area in servizio, posteggi e funzionalità degli accessi per almeno 6/8 mesi.
Si è pure suggerito di sfruttare i posteggi presenti al Bustello, dimostrando poca conoscenza del territorio e delle situazioni locali. Se questi posteggi in inverno appaiono vuoti, durante la stagione sono sfruttati dai proprietari delle case situate tra la cantonale e la ferrovia e sopra la ferrovia stessa , che non dispongono di accessi, posteggi pure realizzati grazie ai contributi di miglioria dei proprietari.
Il porto è un corpo estraneo al territorio e chi lo ha progettato , lo ha fatto, correttamente, completando la struttura con tutti gli spazi e i servizi necessari alla struttura.
Ora si vorrebbe amputare a destra e a sinistra l’opera, per contenere l’esplosione dei costi.
Si sapeva già da diversi anni che si sarebbe assistito ad una esplosione dei costi. Ora a 5 minuti dalla mezzanotte si cerca di addolcire la pillola. I rabberciamenti proposti ( ma su iniziativa di chi , alla fine?)vanno ad modificare un’opera e a renderla per nulla funzionale, creando ulteriori problemi al quartiere.
E pure la perizia economica genera preoccupazioni : in effetti dopo il ricalcolo dei costi, sorpassi, e rendita, il porto , prima di rendere di generare utili , dovrà attendere le future generazioni, mettendo una grave ipoteca sui progetti che il comune stesso dovrà affrontare a breve e medio termine ( tranne i soliti investimenti milionari per illuminazione pubblica e tubi dell’acquedotto).I buoi sono fuori dalla stalla oramai.
Non sarebbe più corretto rimandare il tutto a fine lavori e collaudo, ogni ulteriore richiesta di crediti suppletori, intuendo che anche la cifra ora richiesta non sarà sufficiente e si dovrà far capo alla regola dei sorpassi del 10% ???
Ci auguriamo che le diverse commissioni approfondiscano a fondo la situazione evitando acritico consenso obbligato !!
ZIO BILL
VIA BUFALO WALEY
CO RUD 31
PECOS
Quando si sbagliano i preventivi di un’opera già in partenza, i risultati sono questi. Nel privato si sarebbe già sotto avvocati.
RispondiEliminahai ragione ... si si ma avvocati veri ! ...ma con l'intrallazzo attuale "cane non mangia cane ".
RispondiEliminaCi sarà qualcuno tra politici, progettisti, direzione lavori, imprese che si sentirà in dovere di chiedere scusa ai cittadini per la scadente gestione di questa opera? Un atto dovuto , che dovrebbe perlomeno testimoniare la presa di coscienza di quanto fatto. Spèeriamo che non tutte le opere del comune abbiano la stessa piega.
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