Proviamo ad indovinare da dove passeranno?
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da il mattinonline
È un fatto: nell’autunno 2007, le autorità regionali della Lombardia ammisero che non esisteva copertura finanziaria per la tratta dal confine verso Milano. È un altro fatto: oggi viene affermato che, nel volgere di quasi due anni, non è stato compiuto alcun passo e che i soldi non sono stati trovati. Né ci saranno, perché la linea in prosecuzione dal San Gottardo viene solo al terzo posto tra le priorità, e dunque non è una priorità.
Saremmo anche in tempo, ma a gh’émm mìnga i danée. Trattasi della versione, sempre aggiornata, del “Se la gh’éva i roeud, la mè nòna l’eva ôn tram”. Ed è ciò su cui Berna, Bellinzona, gli sparapanzane, i venditori di fumo e soprattutto gli scialacquatori del denaro altrui dovrebbero meditare e rimeditare, chiedendo scusa in ginocchio ai cittadini salassati per l’immensa voragine finanziaria che si chiama “AlpTransit”. Quell’“AlpTransit” che in territorio italiano non può né potrà sfociare, per tanti anni a venire dopo il 2017. Chi l’ha appena detto? Raffaele Cattaneo, sempre Raffaele Cattaneo, sempre l’assessore regionale lombardo alle Infrastrutture. I soldi per far viaggiare i treni a sud di Chiasso, o dovunque sia il punto di attraversamento della frontiera, non esistono. In linguaggio tecnico, assenza di copertura finanziaria. da mattinonline
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