giovedì 25 giugno 2009

Regioni rurali nelle Regioni di Cleto Ferrari

Regioni rurali nelle Regioni

La nuova politica regionale approvata anche dal Gran Consiglio ticinese in questi giorni, cambia totalmente il paradigma e la mentalità in cui si è chiamati ad operare.
Dal principio di ridistribuzione contenuto nella vecchia LIM si passa al principio economico. Le parole chiave ora sono imprenditorialità, quadro strategico, valore aggiunto, innovazione, punti di forza, coordinamento, ricerca di sinergie, filiere, gestione.
Parole chiave che il settore agricolo da un po’ di tempo è stato chiamato a masticare. In questo senso per l’agricoltura la nuova politica regionale offre sicuramente condizioni quadro maggiormente consoni alle sue esigenze nelle regioni rurali.
Cambiano anche i comprensori a cui la politica regionale si riferisce. Ora tutto il Cantone Ticino vi rientra. Questo ampliamento condivisibile rappresenta un passo molto delicato per le regioni rurali. Se già oggi è difficile fare capire la nostra realtà in un contesto relativamente omogeneo, in futuro lo sarà ancora di più in quanto con il grande ampliamento territoriale attuato nella politica regionale si amplia anche notevolmente la cerchia degli attori e saremo chiamati a farci capire da persone lontane dal reale contesto in cui si opera.
Le premesse per un’implementazione efficiente della nuova una politica regionale dovrebbero avere il loro fondamento nel riconoscimento in primis della realtà regionale. Una presa di coscienza indispensabile per delimitare i margini di manovra esistenti. Un’analisi strategica necessaria per inserirsi e capire la realtà in cui ci vogliamo adoperare.
Un’analisi che non potrà che affermare che solo valorizzando e conservando le peculiarità rurali di base, le tipicità frutto del tempo e dell’artigianato, coinvolgendo e coordinando tutti gli attori locali, potremo ancora avere un ambiente attrattivo in cui sviluppare e inserire con tatto anche progetti innovativi, generando ulteriori sinergie e valore aggiunto ma sempre attenti e vigili nell’evitare di banalizzare aspetti e contesti oggi sempre più unici.


Il Segretario: Cleto Ferrari

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