Acquedotti di Indemini: quale soluzione?
Si legge sulla “Regione Ticino” del 16 ottobre che il Municipio del Gambarogno ha iniziato delle trattative che vertono sull’acquedotto con il Patriziato di Indemini. Va osservato che la situazione di Indemini per ciò che riguarda la distribuzione dell’acqua potabile è del tutto particolare. Le prese per la captazione sono su territorio del Patriziato, gli impianti sono di sua proprietà e da sempre è stato questo ente che ha provveduto alla gestione degli stessi. Non vi sono contatori. La tassa di consumo viene prelevata con una tantum differenziata a dipendenza del genere di rubinetto. Ben sei sono gli impianti: il più importante serve il nucleo del villaggio. Gli altri si trovano sui monti. Uno è gestito da privati e quello del monte di Sciaga appartiene già al comune Gambarogno. Mi sono preso la briga di andare a rivedere i bilanci 1999 – 2009 dell’Azienda acqua potabile di Indemini. Tre hanno chiuso con una perdita d’esercizio mentre 8 hanno dato un utile d’esercizio. L’utile su tale periodo ha dato un saldo positivo medio di Fr. 4851.79. Le abitazioni secondarie sono preponderanti rispetto alle abitazioni primarie.
Gli impianti forniscono un surplus di acqua. Non ritengo si possano muovere osservazioni all’Ufficio Patriziale sul modo in cui viene gestita l’acqua potabile.
E ovvio che per il comune Gambarogno uniformare fra tutte le frazioni la gestione, l’erogazione ed il costo di questo bene primario qual è l’acqua potabile, è d’importanza basilare. Ma penso che ciò non sia un’assoluta priorità del nuovo Comune e che la si debba fare ad ogni costo.
Sarà interessante vedere quale sarà il valore di riscatto degli impianti. Si dovrà poi tener conto dei diritti per la captazione dell’acqua e da ultimo non dimenticare che Indemini per qualsiasi lavoro, anche il più semplice, è geograficamente discosto con susseguente aumento delle spese di controllo e manutenzione.
Lettera Firmata
Lettera Firmata
Nessun commento:
Posta un commento