mercoledì 22 dicembre 2010

GAMBAROGNO Stemma ritirato dal Municipio

GAMBAROGNO Stemma ritirato dal Municipio
Il gambero è finito arrostito in padella
Il gambero è finito in padella. Arrostito.
Il Municipio ha infatti ritirato il messaggio
sul nuovo stemma che aveva come simbolo un gambero rosso, su campo oro e verde. «Apprezziamo l’interesse dimostrato
dalla popolazione, indice di una partecipazione attiva alla vita comunale. Il Municipio ha seguito le indicazioni della giuria del
concorso. Ora ci abbiamo ripensato». La
bocciatura è venuta anche dalla commissione delle petizioni , presieduta da Luca Veronese. Inevitabile quindi il dietro-front,
poiché nel neonato Consiglio comunale del
Gambarogno le decisioni commissionali
hanno un peso determinante. Questa autorevolezza, frutto di un lavoro serio e approfondito, ha permesso di snellire i dibattiti nelle sedute consiliari.
Lo si è visto anche lunedì sera: l’ordine del
giorno molto denso è stato liquidato in poco più di un’ora. Senza autogratificazione,
Michele Sussigan, capogruppo del PLR, ha
rilevato l’efficienza operativa del Legislativo, al termine di questi primi mesi di attività. Si è associato il sindaco, che ha ringraziato tutti i cittadini per la pazienza dimostrata nell’avvio, non sempre perfetto, dei
servizi comunali. C’è stata l’unanime approvazione dei preventivi 2010 (con il
compattamento dei preventivi dei Comuni ante-aggregazione), e di quelli del 2011,
frutto di un lavoro quasi da record del Municipio e della cancelleria. Il fabbisogno è
di 10 milioni e mezzo, su oltre 22 milioni di
spese. Maurizio Sargenti, presidente della
gestione, ha auspicato, fra l’altro, il recupero dei contributi di costruzioni arretrati e
la presentazione del piano finanziario.
Unanimità anche per la convenzione sulla collaborazione della polizia comunale
con Gordola e Tenero-Contra. Così la sicurezza dei cittadini si estenderà ai piccoli ex
Comuni che in passato non potevano usufruirne. Un credito di 150 mila franchi permetterà poi di rifare i tennis di Vira.
È stata una «seduta tra i colori», come ha
detto il pittore Pierre Casè in apertura. Infatti le pareti del salone di Magadino erano ingentilite da 200 disegni e da 12 mosaici eseguiti dagli allievi delle elementari di
tutto il Gambarogno, frutto di una riuscitissima iniziativa artistica del Gruppo di animazione di Quartino (presieduto da Fausto Gambetta) e attuata da Casè con Oppy
De Bernardo, Dalmazio Ambrosioni e Malù
Cortesi. Come sigillo è arrivato l’apprezzamento del sindaco a nome di tutti, e doverosamente rivolto anche ai docenti.  (T. V.) Da GdP

Nessun commento:

Posta un commento