Siamo un popolo
conservatore o poco propenso al rinnovamento, il Gambarogno ha sempre vissuto
solo di riparazioni, modifiche e rappezzamenti .
Hanno costruito a
destra e a manca, case, palazzi e commerci ovunque; dal lago ai
monti, da Dirinella a Contone senza mai pensare a un vero e proprio sviluppo
delle infrastrutture di accesso.
Si pensi che la
strada Gerra-Cheventino è la riattazione di una mulattiera che portava
i paesani a coltivare i terreni montani ,a parte qualche ritocco e
l’asfalto è rimasta così sopportando oggi un traffico non
indifferente.
Non parliamo delle
strade per Corognola, Al Gropp: se c’era una volta un progetto di collegamento
con la strada che sale da Vira, con l’ultima costruzione in atto addio sogni di
collegamenti, si vede che al futuro non ci si pensa.
Manca assolutamente
una pianificazione territoriale che consideri uno sviluppo sostenibile per i
prossimi decenni, eppure già oggi paghiamo gli errori del passato, allora non
sarebbe opportuno farci un pensierino?
Pensiamo alle
canalizzazioni: vi sono interi quartieri ancora senza il
collegamento alla depurazione.
L’esempio più
eclatante rimane la litoranea priva di ogni aggiornamento sia per i pedoni che
per la sicurezza viaria: nessun progetto o intenzione di pianificare, come mai?
Forse perché da Vira i giù interessa poco?
problema noto, tutti devono mangiare, specie quelli di un certo colore, e quindi dieci teste dieci visioni
RispondiEliminalasciate fare agli ingegneri e agli architetti, ci pensano loro a salvare il Gambarogno
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