Regione Lombardia auspica investimenti per la linea Bellinzona-Luino-Gallarate
VARESE - Nella vicina Lombardia, il treno svizzero, con la sua proverbiale puntualità, è atteso come forse mai prima d'ora. La stampa italiana, nelle ultime ore, ha dato ampio risalto alle dichiarazioni del nuovo assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Andrea Gilardoni.
Quest'ultimo, riferendosi all'area a Nord di Varese, ha osservato pubblicamente che "il Governo svizzero si è detto interessato a investire nel nostro Paese per facilitare il passaggio delle merci". Un tema, secondo l'assessore succeduto a Raffaele Cattaneo, che sarà anche al centro di un prossimo incontro con il console svizzero a Milano Massimo Baggi e che, successivamente, dovrà coinvolgere anche i Comuni interessati.
La Confederazione, in particolare, sarebbe pronta a mettere sul piatto cospicui investimenti - fino a 800 milioni di franchi, secondo indiscrezioni - per ammodernare la rete ferroviaria sull'asse Bellinzona-Luino-Gallarate in territorio italiano, coinvolgendo la società Hupac, per quanto riguarda la viabilità merci. L'obiettivo è quello di adattare, senza ulteriori perdite di tempo, la rete ferroviaria transnazionale all'apertura della galleria ferroviaria del San Gottardo prevista tra quattro anni nell'ambito del progetto Alptransit. L'Italia non avrebbe la necessaria disponibilità finanziaria per compiere le opere in questione e vedrebbe quindi l'impegno di Berna come una sorta di "manna dal cielo". La Confederazione, dal canto suo, potrebbe assicurarsi una buona fetta degli scambi commerciali sull'asse del San Gottardo, evitando il rischio di "bypassare" l'area - attualmente tutt'altro che pronta a potenziare il traffico ferroviario internazionale - per la quale si è attivata negli anni con investimenti ingentissimi.
Negli scorsi giorni, del resto (come anticipato dal CdT del 21 novembre), le FFS avevano reso noti alcuni impegni della società nazionale dei treni con un investimento di 90 milioni di franchi al fine di ammodernare l'infrastruttura ferroviaria in prossimità dei confini svizzero-italiani (leggi: il Gambarogno) nel periodo 2015-2017. Altri segnali di evidente interesse finanziario e politico giungono, dunque, in queste ore, a cavallo del confine italo-svizzero.CdT
oltre al danno la beffa? paghiamo noi l'infrastruttura delle altre nazioni per far passare da noi tutto lo schifo che interessa a loro?
RispondiEliminaQualcuno me la deve spiegare
800 milioni... allora i soldi per una galleria ci sarebbero!!!
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