Il Consiglio di Stato risponde al municipio di Gambarogno sulla querelle dei due bimbi ecuadoriani.
Sulla vicenda dei bimbi equadoriani il CdS ha reso pubblico il parere giuridico. In particolare si mette in evidenzia che il diritto a un’istruzione scolastica di base
appartiene a tutti i bambini presenti in Svizzera, indipendentemente dalla nazionalità, dall’origine e dalla regolarità del loro statuto di residenza.Sulla vicenda dei bimbi equadoriani il CdS ha reso pubblico il parere giuridico. In particolare si mette in evidenzia che il diritto a un’istruzione scolastica di base
In secondo luogo che il diritto all’istruzione scolastica di base non è illimitato né esente da condizioni. Per esempio che la presenza dell’allievo non può essere passeggera o transitoria. Deve avere una durata minima di 3 mesi e riguardare il territorio dello stesso Comune. In casi particolari si dovrebbe far capo a soluzioni pragamtiche, attenendosi al principio dell’istruzione in patria.
In caso di soggiorno temporaneo il bambino alloglotta senza statuto di residenza regolare non potrebbe invece avvalersi né di un diritto all’istruzione scolastica, né di quello di seguire corsi in lingua italiana o attività di integrazione. Ma se le condizioni sulla durata del soggiorno non sono date il Municipio può prevalersi delle sue competenze d’autorità e accogliere i minori, con il beneplacito del DECS. E anche nel caso specifico il Municipio aveva la facoltà di accogliere i due bambini.
Il CdS ricorda che la presenza di famiglie senza fissa dimora, che vivono di espedienti e che alloggiano in veicoli o mezzi di fortuna, pone anche un problema di tutela dell’ordine pubblico, anche legato alla sicurezza alla salute e alla salubrità pubblica. Si conclude dicendo che le competenze alle diverse politiche sono delegate ai Comuni e non ci sono motivi per cambiarle.
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