Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c’è un fiume. (Nikita Chrušcëv)

mercoledì 12 novembre 2014

Indemini. Riversione acquedotti al Comune. Si, ma…

 Domenica,  9 novembre ha avuto luogo un’assemblea straordinaria del Patriziato che doveva deliberare in merito alla riscossione da parte del comune di Gambarogno di tre acquedotti costruiti nel secolo scorso dal Patriziato di Indemini e s
empre gestiti da questo ente di diritto pubblico.
L’importanza dell’argomento avrebbe meritato una presenza di patrizi cospicua. Complice anche la mancata pubblicità data all`evento con una serata pubblica e un’adeguata informazione sui media, ha fatto si che all’assemblea fossero presenti solo i soliti “affezionati” alle faccende patriziali.
L’asssemblea doveva deliberare in merito all’importo che il comune di Gambarogno vuole riconoscere al Patriziato per il riscatto degli acquedotti, pena, qualora non fosse accettata, il ricorso al Tribunale delle Espropriazioni. La proposta comporta la concessione al Patriziato per ancora 7 anni della distribuzione dell’acqua potabile con relativo incasso delle tasse. Assunzione per questo periodo di tutte le spese di gestione, manutenzione e miglioria degli impianti da parte del Comune. Alla scadenza dei 7 anni tutti gli impianti passano al comune a costo zero il quale corrisponderà 2000 franchi per l’affitto delle sorgenti. Se l’Ufficio Patriziale ha fatto suo all’unanimità la proposta del comune definendola giusta e vantaggiosa, già la commissione della gestione si era divisa sulla proposta. Con un rapporto di maggioranza si proponeva il rigetto puro e semplice perché basato solo su di una valutazione oggettiva del valore degli impianti e nettamente sbilanciata a favore del Comune. Con quello di minoranza veniva proposto un emendamento al rapporto dell’Ufficio Patriziale  per un aumento sostanzioso dell’affitto delle sorgenti. Grazie all’esauriente e competente parere di un presente che ha dissipato i timori circa un possibile ricorso al Tribunale delle Espropriazioni da parte del Comune, è stato introdotto un ulteriore emendamento al messaggio dell’Ufficio Patriziale che chiede al comune un importo di centomila franchi a titolo di buono uscita. Siccome era palese che il messaggio dell’Ufficio Patriziale non avrebbe raccolto adesioni sufficienti per il suo accoglimento, con gli emendamenti introdotti, seppur con qualche perplessità da parte dei contrari, si è raccolta l’accettazione ed il messaggio così come concepito ha avuto un voto palese ed unanime. Ora la palla è stata lanciata nel campo del comune di Gambarogno.               


1 commento:

  1. Per far si che ci sia partecipazione all'assemblea bisogna mandare le convocazioni !!!!

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