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giovedì 8 ottobre 2015

Alptransit : Tanti studi ,ma il Gambarogno non c`e

Più abitanti a Biasca ma aumento dello spopolamento in particolare nell’Alta Leventina e arresto della crescita occupazionale nelle Tre Valli. Questi i principali effetti che si prospettano in questa regione dopo l’apertura della galleria di base del San Gottardo. A illustrarli è lo ‘Scenario tendenziale Asse Gottardo’ pubblicato la scorsa settimana dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale
(Are). Una prima analisi di 72 pagine che fa parte del più ampio progetto ‘Studio sugli effetti del potenziamento dell’asse ferroviario del San Gottardo’, un monitoraggio in corso in collaborazione con gli Uffici federali dei trasporti, delle strade e dell’ambiente, nonché dai Cantoni Ticino e Uri. All’interno del gruppo di studio l’unico rappresentante di una regione è Raffaele De Rosa , direttore dell’Ente regionale per lo Sviluppo Bellinzonese e Valli (Ers-Bv) con sede a Biasca. «Chi sperava che l’arrivo di AlpTransit portasse benefici a tutti, anche alle Tre Valli, deve ricredersi», esordisce De Rosa. Grazie agli esempi concreti e alle testimonianze portati dal direttore dell’Ers-Bv, gli esperti che hanno stilato lo scenario hanno corretto il tiro della prima bozza in cui gli effetti di AlpTransit su Valle di Blenio, Leventina e Riviera risultavano unicamente positivi. «È inutile vendere lucciole per lanterne. Cantone e Confederazione devono prendere atto che AlpTransit non sarà una manna per tutti», afferma De Rosa. «Se non ci sarà un aggancio diretto con la linea ad alta velocità – dunque con una fermata AlpTransit a Biasca – per l’Alto Ticino ci saranno solo perdite». Nello studio, per Bellinzona e il Bellinzonese si prospettano effetti positivi come crescita occupazionale e demografica e aumento del turismo lavorativo e culturale (anche se pur sempre con soggiorni di breve durata). «Non vedo invece dei benefici per le Tre Valli, nella migliore delle ipotesi si rimane fermi al palo, il che significa rimanere indietro rispetto ad altre regioni che avanzeranno senz’altro», sottolinea De Rosa. Per il borgo di Biasca lo scenario appare più roseo, essendo già ben collegato alla rete cantonale dei trasporti. Inoltre, aggiunge il nostro interlocutore, rinnoverà la sua stazione nell’ambito del nodo intermodale. La fermata AlpTransit non sarebbe dunque pensata unicamente per Biasca, bensì per tutto l’Alto Ticino, spiega De Rosa. «Sarebbe interessante per poter rilanciare Valle di Blenio, Leventina e Riviera in ottica residenziale ma anche turistica» (vedi sotto). Un aspetto positivo che emerge dallo studio è poi la “notevole riduzione” dell’inquinamento fonico lungo la tratta di montagna e, con lo spostamento delle merci su rotaia, anche dell’inquinamento ambientale. Per quanto riguarda le altre regioni, Locarnese, Luganese e Mendrisiotto dovrebbero beneficiare di un aumento del turismo e di una crescita occupazionale; nel Sottoceneri è prevista una crescita demografica minima.

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