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giovedì 1 ottobre 2015

Ticino: terra di rinnovabili e progetti innovativi. Premio InfraWatt per la sostenibilità 2015 alle AIL, a Gambarogno e Brissago

I tre Enti sono stati premiati per gli importanti risultati raggiunti nel risparmio energetico grazie all’impiego di pompe ad alta efficienza energetica.LUGANO - Quando i Comuni, il Cantone e la Confederazione collaborano insieme il Ticino ne esce vincente.Da libera tv
La dimostrazione è stata data oggi in occasione della premiazione per i progetti di efficienza energetica dove ben tre premi sono stati vinti da progetti realizzati nel nostro Cantone. I vincitori del Premio InfraWatt per la sostenibilità è stato attribuito a: Città di Lugano, Aziende Industriali di Lugano (AIL); Comune di Gambarogno; Comune di Brissago: per gli importanti risultati raggiunti nel risparmio energetico grazie all’impiego di pompe ad alta efficienza energetica. Durante la premiazione, che si è tenuta presso la Camera di Commercio dell’industria e dell’artigianato per sottolineare anche l’importante economica dei progetti, sono intervenuti i rappresentanti del Cantone, della Confederazione, delle Aziende distributrici e produttrici di energia così come i rappresentanti degli ingegneri che realizzano questo genere di opere. Il Direttore CCIA-TI Luca Albertoni ha ricordato l’importanza di un approvvigionamento energetico a prezzi concorrenziali per le aziende del nostro Cantone e sottolineato quanto sia imperativo per le aziende del cantone avere un equilibrio anche nei prezzi. Il responsabile del settore energie termiche e rinnovabili di AIL, Ing. Mathieu Moggi, ha portato l’esempio di come il Ticino può essere da esempio per la Svizzera tutta utilizzando il calore residuo dalle acque reflue portando da esempio i progetti che AIL sta sviluppando e svilupperà in futuro per la regione del suo comprensorio. Mentre, da parte della comunità scientifica l’ing. Marco Tunesi ha illustrato quali sono i temi che toccheranno il futuro di questo settore e illustrato come l’acqua potabile, gli alimenti ed il recupero di essi possono diventare delle fonti sia per l’elettricità che per il calore. Un esempio importante è quello che si sta realizzando con il recupero di energia dalle acque di raffreddamento del Centro nazionale di calcolo scientifico di Lugano. L’ing. Andreas Hurni, di InfraWatt dal canto suo ha invece presentato il ‘Progetto faro del UFE’: pooling di regolazione nell’approvvigionamento di acqua e negli impianti di depurazione dell’Ufficio federale dell’energia che potrà essere da sostegno, anche finanziario, per potenziale le infrastrutture. Al termine delle presentazioni un piccolo di dibattito fra l’on. Filippo Lombardi, Consigliere agli Stati e Presidente InfraWatt, l’ng. Giovanni Bernasconi, Dipartimento del territorio, Mauro Suà, Direttore generale di AMB e Presidente SSIGE, l’ing. Floriano Beffa, Membro del CdA di SES e AET, il Prof. Roman Rudel, SUPSI, ha evidenziato di quanto sia importante trovare un equilibrio fra le fonti rinnovabili e fossili di modo da guardare anche in futuro al benessere della popolazione che utilizza l’energia che viene prodotta. Il mercato sta cambiando ma la collaborazione fra le istituzioni, la ricerca, le aziende e la politica potranno assicurare un approvvigionamento efficiente ed efficace. L’on. Lombardi ha ricordato che la discussione a livello politico è in corso, il dibattito sulla Strategia energetica 2050 appena iniziata dovrà tener conto anche delle esigenze delle regioni periferiche e sarà quindi importante dare continuità all’opera di difesa in corso, impegnandosi al massimo e unendosi in un unico sforzo per raggiungere degli obiettivi importanti che, come è avvenuto oggi, hanno dimostrato che il Canton Ticino può primeggiare ed essere da esempio per il resto della Svizzera.

5 commenti:

  1. È sempre un piacere ricevere un riconoscimento per un ente pubblico.
    Non se ne riesce però a capire il motivo esatto: nell'articolo si parla di risparmi energetici.Forse sono dei progetti futuri?
    Se si ammira il Gambarogno ,in notturna, da Locarno, non si direbbe che ci siano dei grandi risparmi se ci si riferisce alla illuminazione pubblica. Le strade sono illuminate a giorno. A metà montagna poi,in orizzontale c'è una illuminazione gialla ,tipo Verbanella,lunga ca un chilometro, che poco si comprende a cosa serva.
    forse anche qui si potrebbe risparmiare notevole energia.

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  2. Magari si spegneranno le lampade sui monti v. Variano, che ad onor del vero sono stati soldi buttati al vento quando in zone maggiormente abitate ci sono ancora lampade di fine secolo!

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  3. Vorrei ricordare che la luce ai Monti di Vairano è stata pagata anche con il contributo
    privato dei residenti (circa 10 000 fr in totale per ogni proprietà )quando la fusione non era stata ancora fatta. Inoltre paghiamo le tasse acqua, spazzatura e luce come tutti gli abitanti del Gambarogno intero. Lassu' ci vive gente quasi tutto l'anno e la
    luce comunale viene tolta nei mesi invernali. Non capisco questo accanimento per la realizzazione di quest'opera ne da chi arrivi. Ilda

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  4. Inquinamento luminoso.
    Che la illuminazione pubblica sia costata 10000.- a cranio, vuol dire che nel vecchio comune erano tutti ricchissimi.
    E poi chissà quanta gente gira di notte in zona. volpe martore, cervi e caprioli.
    In tante altre zone abitate non c'è un minimo decente di illuminazione e li chissà perchè si illumina a giorno tutta la notte

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  5. I possessori di case, sia sui monti di Piazzogna che di Vairano, hanno lottato per avere un minimo di comodità in una zona bellissima, per fortuna tenuta in ordine e pure frequentata da molti turisti. Se la Società Elettrica ha ritenuto valida
    l'opera ci sarà un perché. Penso che gli abitanti delle zone mal illuminate dovrebbero unirsi, chiedere ad un tecnico comunale, sempre molto disponibili, di fare un giro notturno e constatare i problemi. Magari a poco a poco si arriva
    al meglio. Ricchissimi tutti non siamo, ma sacrifici per tenerci i nostri beni si.

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